Una delle forme di turismo più in voga negli ultimi anni, rispondente alle esigenze di rispettare l’ambiente e gli ecosistemi circostanti, è quello del glamping: si tratta in sostanza di un’ evoluzione del semplice camping, con strutture ricettive che mettono a disposizione degli ospiti soluzioni ugualmente immerse nella natura ma più ricche di comfort. Dormire in una botte di vino è un’esperienza di glamping tutta da provare e può essere vissuta in località italiane rinomate per il loro spettacolare patrimonio naturalistico.
Dormire in una botte di vino in Alto Adige e in Veneto
A Rasun di Sotto, nel cuore della meravigliosa Valle Anterselva in Alto Adige, sorge il Camping Residence Chalets Corones che mette a disposizione degli alloggi in vere e proprie botti di vino, completamente immersi nei boschi, con le vette dolomitiche a fare da cornice. Le botti in origine avevano la semplice funzione di contenere fino a 8000 lt di vino, per essere poi ristrutturate divenendo un alloggio pittoresco, con tanto di veranda e grande letto matrimoniale.
Il Camping Residence Chalet Corones è dotato anche di un centro benessere che renderà il soggiorno una vera coccola, per fisico e mente, per grandi e piccini. Questa è la soluzione perfetta per gli amanti della montagna che potranno fare escursioni alla volta della Cascata di Klammbach o del Lago di Anterselva, visitare il Biotopo di Rasune e le rovine dell’omonimo Castello.
Lago di Anterselva
Al limitare della zona collinare di Vittorio Veneto, precisamente a Cozzuolo, sorge La Vigna di Sarah, a due passi da Valdobbiadene: si tratta di una grande tenuta sviluppatasi attorno a 16 ettari circa di vitigni dai quali si produce il prosecco Grappoli di Luna, il cui nome rivela l’eccezionale vendemmia che si verifica di sera. Ebbene, l’imprenditrice Sarah Dei Tos ha impreziosito questo luogo bucolico avviando la costruzione nel 2014 delle Lunotte, alloggi simili a botti di vino, realizzati in legno di larice.
Si tratta di due piccole suite più un’altra unità adibita alle degustazioni delle eccellenze vitivinicole prodotte in loco. Non mancheranno serate a tema organizzate dalla stessa struttura per rendere ancora più piacevole e completa l’esperienza dei clienti, mantenendo sempre il contatto con la realtà vitivinicola del posto. È possibile poi organizzare escursioni per scoprire il territorio circostante, punteggiato da rare bellezze naturalistiche come le Grotte del Caglieron, dei Laghi della Val Lapisina o della Foresta del Cansiglio nelle Prealpi Carniche.
Grotte del Caglieron – Foto di travellifestyle/shutterstock
Dal Piemonte alla Lombardia
Nel cuore dell’Alto Monferrato, circondata da fitti boschi di noccioli e distese di vigneti, sorge il borgo di Rocca Grimalda, dominato dal suo imponente castello costruito tra il XII e il XII secolo: è in questo pittoresco angolo del Piemonte che sorge il B&B Pervinca, un altro luogo dove provare l’ebbrezza di dormire in una botte di vino. In questo caso gli enormi tini risalgono al XIX secolo e appartenevano alla cantina di una vecchia curia, che le utilizzava per fare fermentare il vino.
Castello di Rocca Grimalda – Foto di McoBra89/shutterstock
Sono due le botti, collegate tra loro, a disposizione degli ospiti, entrambe dotate di ogni comfort: in una spicca un lampadario realizzato con sci di legno mentre come lavandino c’è un semplice catino appoggiato sopra una botte più piccola; nell’altra botte, rispettando l’ecosostenibilità di queste sistemazioni, c’è una doccia completamente rivestita con pietre di fiume mentre come sciacquone si utilizza un semplice innaffiatoio.
Tra Bergamo e Milano, in località Capriate San Gervasio, sorge la Cantina Al Silter la cui storia affonda le radici nell’800: il nome suggerisce l’antica destinazione del luogo a stagionatura del formaggio, mentre oggi è un’elegante struttura ricettiva, realizzata con mattoni a vista, dove è possibile dormire in un’autentioca botte del vino. Questi piccoli ambienti possono ospitare massimo due persone e si presentano dunque perfetti per trascorrere un romantico week-end di coppia: all’interno delle botti c’è un letto mentre nello spazio esterno è sistemata una vasca realizzata in ghisa e una piccola cantina con a disposizione alcune delle etichette vitivinicole più pregiate del territorio.
Il vero gioiello di questi ambienti è il rubinetto: l’acqua infatti sgorga da una bottiglia per poi attraversare un canale settecentesco, finendo poi in un lavandino in pietra risalente al ‘300.
Gli ospiti possono ordinare taglieri di salumi, aperitivi e bottiglie di vino rosso, champagne o spumante; la colazione, a base di marmellate, brioche, yogurt e caffè, è servita invece in un delizioso cestino per poi gustarla stando seduti su sedie la cui forma ricorda dei tappi di sughero.
Capriate San Gervasio – Foto di Evan Frank/shutterstock
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