Il borgo di Aggius sorge nella storica regione della Gallura, in Sardegna, ai piedi della seghettata cresta montuosa detta Monti di Aggius. Il panorama che si può ammirare da qui si estende dall’Asinara sino all’arcipelago della Maddalena e alla Costa Smeralda. In giornate limpide si possono ammirare le ventilate Bocche di Bonifacio e la vicina Corsica con le riconoscibili falesie di Capo Pertusato.
Le origini del borgo risalgono all’epoca preistorica, ma fu solo con la dominazione spagnola, che ne prese possesso nel Duecento circa, ad influenzare dialetti, tradizioni, usi e costumi locali in modo estremamente marcato. Questo dominio durò circa 400 anni, fino a quando nel 1720 Aggius passò sotto il dominio dei Savoia. Aggius viene ricordato nella prima metà del Seicento come centro di falsari. La “zecca” si sarebbe trovata su uno dei suoi monti, che per questo fu chiamato Fraili (fucina del fabbro). Pochi conoscono il curioso fatto avvenuto nel 1848, quando Aggius divenne Repubblica per quarantotto ore, investita da quel movimento che in Europa prese il nome di “primavera dei popoli”.
Nel centro storico del paese, l’elemento predominante è il granito a vista, presente nelle murature degli edifici e nelle pavimentazioni di vie, vicoli e piazzette. I toponomi hanno conservato antiche denominazioni: l‘Aldia (posto di guardia, casello daziario), Paràula, Speslunga, Lu Cunventu e Piazza di li Baddhi (Piazza delle danze). Da non perdere il Museo Etnografico “Oliva Carta Cannas", dedicato all'ambiente domestico e alla quotidianità, e il Museo del Banditismo.
La gastronomia gallurese, infine, utilizza prodotti locali, frutto della terra e dell’allevamento. Il piatto tipico più conosciuto e celebrato di Aggius è la zuppa gallurese (la suppa cuata), preparata con fette di pane raffermo, alternate a fette di formaggio fresco, formaggio grattugiato, mescolato con prezzemolo e un pizzico di pepe. Altri piatti tipici sono: gli gnocchetti (li ciusoni), i ravioli di ricotta o formaggio (li bruglioni); la faa oglia preparata con bacelli interi di favette fresche, lardo salato e carne di maiale. Dai latticini invece nasce la mazzafrissa (panna mantecata con semola). Tra i dolci ricordiamo l’azzuleddi, treccine di pasta e le frittelle, li frisgioli longhi.