Il borgo di Arpino, luogo di nascita di Marco Tullio Cicerone, è uno dei centri più antichi e rilevanti sul piano culturale ed artistico di tutta la provincia di Frosinone. Esso si sviluppa sul versante sinistro della Valle del fiume Liri e il centro storico è sormontato dall'antica Acropoli di Arpinum, detta Civitavecchia.
Il toponimo deriva dalla forma propria del borgo visto dall'alto, che presenta una forma che ricorderebbe quella di un'arpa. Sebbene non esistano fonti certe attestanti la sua fondazione, le origini di Arpino derivano sicuramente dal popolo dei Volsci, a cui sono connesse le vicende dei rostri del foro (preda romana dopo la battaglia navale al largo di Anzio) e di Coriolano.
Le tradizioni locali, e una serie di iscrizioni ancora visibili, fanno risalire la fondazione della città al dio Saturno o ai Pelasgi, analogamente alle altre città del Lazio meridionale cinte da possenti mura megalitiche e dette città saturnie. Fu teatro e obiettivo di scontri tra Romani e Sanniti, fino ad essere conquistata dai primi nel 305 a.C. Due anni dopo ottenne la cittadinanza romana sine suffragio e divenne prefettura. Nel 188 a.C. ottenne definitivamente la cittadinanza romana. La sua importanza crebbe fino ad ampliare il suo territorio che raggiungeva a nord-ovest l'attuale Casamari (anticamente Cereatae) e a sud Arce.
L'avvocato, politico e filosofo romano Marco Tullio Cicerone nacque ad Arpino nel 106 a.C.; egli è una vera gloria di Arpino, e la sua città fu spesso citata nelle sue opere con orgoglio e anche con nostalgia; in tempi moderni è stato dato il suo nome al corso principale della città, allo storico Convitto nazionale Tulliano, al Liceo Ginnasio Tulliano, alla Torre medievale dell'Acropoli di Arpino e a diverse altre istituzioni, circoli, scuole, persino persone; nella stessa Acropoli si narra esistesse una sua casa, presumibilmente nell'attuale via Cicera, adiacente al cosiddetto Muro Cicero, probabilmente appartenuta alla nobile ed estinta famiglia arpinate dei De Bellis fino al diciottesimo secolo, e ora ridotta a rudere.
Nell'Alto Medioevo le sue mura fortificate ne fecero un centro di rifugio e difesa dalle invasioni barbariche. In questo periodo Arpino fu più volte contesa tra il Ducato romano, il Ducato di Benevento, l'invasione dei Franchi (860), le scorrerie dei Saraceni. Dopo il 1000 divenne territorio dei Normanni, poi degli Svevi e del Papato e dovette subire due distruzioni: la prima nel 1229 con Federico II e la successiva nel 1252 a opera di Corrado IV. In questa seconda occasione i danni furono molto rilevanti: la città fu rasa al suolo e furono irrimediabilmente perdute molte delle antiche testimonianze romane. Gli abitanti trovarono rifugio nella vicina località fortificata di Montenero; oggi nella frazione omonima ci sono i resti di un'antica torre. Nel 1580 Arpino entrò a far parte del Ducato di Sora, feudo parzialmente autonomo del Regno di Napoli. Il Ducato fu soppresso nel 1796 e con esso Arpino entrò a far parte prima del Regno di Napoli e poi del Regno delle Due Sicilie, fino al 1860.
Merita sicuramente una visita l'Acropoli che domina il borgo dall'alto.