Arquata del Tronto confina con tre regioni (Lazio, Umbria e Abruzzo) ed è noto per la presenza della storica rocca medievale che sovrasta l'abitato. E' inoltre l'unico comune d'Europa racchiuso all'interno di due aree naturali protette: il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga a sud, e il Parco nazionale dei Monti Sibillini a nord. Il territorio dell'arquatano, prevalentemente montuoso, è caratterizzato dalla presenza del monte Vettore, del monte Ceresa, del massiccio dei Sibillini e della catena dei monti della Laga. Il paesaggio varia tra alpestri pareti scoscese che si avvicendano a fitti boschi di castagno, faggio e conifere; tra pendii e ampie balconate naturali, verdi campi e aree pascolive. Dalle cime più alte si scorgono i profili del Gran Sasso d'Italia e del mare Adriatico.
Questa è l'area del cosiddetto "versante magico" dei Sibillini, intriso sin dal medioevo di credenze, tradizioni e storie fantastiche, animate da presenze misteriose, che ancora oggi vi aleggiano. Guido Piovene li descrive come i «monti più leggendari d'Italia». Sui fianchi di queste montagne vi erano gli antichi sentieri che conducevano alla Strada delle fate, alla Grotta della Sibilla, profetessa Appenninica, e al Lago di Pilato, dove si crede sia sprofondato il carro condotto dai buoi che trasportava il corpo di Ponzio Pilato.
Il nome di Arquata del Tronto è composto dall'accostamento di due termini. Arquata, che deriva dal latino Arx, (arx, arcis), ovvero rocca, insediamento fortificato o altura fortificata; del Tronto, in riferimento all'omonimo fiume che scorre vicino alla località. Le prime notizie certe e documentate su Arquata si trovano nel periodo dell'alto medioevo quando, nel VI secolo, era definita Terra Summantina. Ulteriore e successivo riferimento storico è fornito dall'invasione del popolo longobardo che giunse fino a Spelonga, dove forse esisteva un castrum. Ne ricompare la citazione nella cronaca del viaggio intrapreso da Carlo Magno che, nell'800, attraversò questi luoghi per recarsi a Roma in occasione della sua incoronazione. Nel XIII secolo la città di Ascoli, con il contributo di Amatrice e Castel Trione, costruì la fortezza sulla sommità della rupe a nord del paese e, da questo momento, la storia di Arquata si confonderà e si sovrapporrà a quella della sua Rocca, aspramente contesa tra norcini e ascolani per circa tre secoli. Nell'anno 1215, si ricorda la visita di san Francesco d'Assisi, qui giunto nella sua missione di apostolato. Nello Statuto d'Arquata del 1574 si legge una delle frasi più note legate a questo comune: «Che alcuno non se parta della terra d'Arquata e suo contado con animo de non ritornare a detta terra». Tra gli eventi accaduti nel paese di Arquata vanno ricordati l'arrivo e il pernottamento di Giuseppe Garibaldi, nell'anno 1849, che qui si fermò quando partì alla volta di Roma.
Un violento terremoto la notte del 24 agosto 2016 colpì l'area di Accumoli e Amatrice, causando gravi danni anche ad Arquata.