Il borgo originario di Atzara, in Barbagia, risale circa all'anno 1000, e sorse presso la fonte di Bingia de giosso, tuttora esistente. Il centro storico è suddiviso negli antichi rioni di Su Fruscu, Lodine, Montiga e josso, Montiga e Susu, Sa Cora Manna, Su Cuccuru de Santu Giorgi e Tzùri, con vecchie case e gli edifici di carattere più monumentale costruiti prevalentemente in granito. Appartenne al giudicato di Arborea, inserito nella curatoria del Mandrolisai. Alla caduta del giudicato (XV secolo) passò agli Aragonesi e venne incorporato nell'Incontrada di Mandrolisai. Nel 1711 venne unito alla contea di San Martino, feudo dei Valentino, ai quali fu riscattato nel 1839.
Meritano sicuramente una visita la Chiesa di San Giorgio, la Parrocchiale di Sant'Antioco Martire, la deliziosa Chiesa campestre di Santa Maria 'e Susu e il Museo d'arte moderna e contemporanea Antonio Ortiz Echague. Nei dintorni si conservano i resti di domus de janas (località di Corongiu Senes), tombe dei giganti e il nuraghe di Abbagadda (ossia Acqua Calda), con torre centrale di circa 6 m di altezza. Altri nuraghi sono quelli di Ligios, di Ni' e Crobu, di Su Nurache, di Figos, di Su Pisu e di Suergèdu. È presente un'antica miniera di grafite e quarzo.
I pittori che nei primi decenni del Novecento arrivarono ad Atzara, furono affascinati dai particolari colori del costume che veniva indossato da tutti nel paese, soprattutto quello femminile, caratterizzato da colori vivaci e accesi, e da un particolare copricapo chiamato tiaggiòla, ha attirato da sempre i fotografi e i pittori, per il fatto che esso non ha eguali in nessun altro costume isolano. Al giorno d'oggi il costume è portato da molte donne anziane del paese, mentre gli uomini, hanno smesso di indossarlo a partire dal secondo dopoguerra.
Atzara è conosciuta sin dal medioevo per la produzione vitivinicola di eccellenza, grazie alla presenza di numerosi vigneti e di un microclima particolare, che da sempre hanno favorito la coltura della vite. A differenza delle altre aree della Barbagia, in cui la produzione di vino è basata esclusivamente sul Cannonau, i vini prodotti ad Atzara, nascono da un misurato e sapiente dosaggio di diverse qualità di uve, fra le quali il Cannonau, la Monica e il Bovale Sardo, rappresentano le principali. Rinomata è infine la produzione di tappeti, realizzati con la tecnica a pibiones, caratterizzati per la varietà dei colori ed i temi geometrici.