Situata al confine di Campo Imperatore, Rocca Calascio è un affascinante castello medievale che si eleva a 1460 m.s.l.m., il più alto dell'Appennino. Questa avveniristica torre, affacciata sul Gran Sasso d'Italia, offre una vista mozzafiato che si estende al Monte Sirente, il Velino, la Piana di Navelli e al sottostante e suggestivo borgo di Calascio, incastonato a 1200 metri di altitudine.
Rocca Calascio, menzionata per la prima volta nel 1380, sembra essere stata edificata attorno all'anno 1000 come torre di avvistamento isolata. Ad Antonio Piccolomini si attribuisce la realizzazione delle quattro torri e del muro di cinta attorno a Rocca Calascio nel 1480, nonché la ricostruzione di gran parte dell'abitato, devastato dai terremoti del 1348/1349 e del 1461.
Accanto alla Rocca, potrete trovarvi incantati di fronte alla Chiesa di Santa Maria della Pietà, un emblema di devozione risalente alla fine del 1500. La torre di Rocca Calascio, originariamente un punto di osservazione militare, era nota per la sua capacità di comunicare, con i castelli della costa adriatica attraverso collegamenti ottici, mediante l’ausilio forse di torce durante la notte e di specchi nelle ore diurne.
L'apogeo di Rocca Calascio coincide con l'istituzione della "Dogana della mena delle pecore in Puglia" nel corso della dominazione aragonese. La pastorizia transumante assunse un ruolo cruciale nello sviluppo locale, aumentando la prosperità dei paesi della Baronia che possedevano oltre 90.000 pecore e fornivano pregiata "lana carapellese" a città come L'Aquila e Firenze.
Il terremoto del 1703 portò alla demolizione del castello e del paese di Rocca Calascio, lasciando le case della parte bassa dell'abitato semiabbandonate e spingendo molti abitanti a trasferirsi a Calascio. Da allora, il luogo ha subìto un progressivo declino demografico. Oggi, Rocca Calascio è conosciuta per i suoi set cinematografici, tra cui "Lady Hawke" e "Amici Miei Atto Secondo".
Calascio, che risale al primo medioevo, è un paese ricco di storia e cultura. Immerso nella catena del Gran Sasso e l'altopiano di Campo Imperatore, questo posto dove la pietra regna sovrana, sfoggia magnifiche chiese come S. Nicola di Bari, Santa Maria delle Grazie e Sant'Antonio Abate, testimoni del passato florido legato al commercio della lana. Le strade di Calascio sono senza tempo, con edifici in pietra che mantengono l'atmosfera del passato e che si snodano in un labirinto di vicoli suscitando un'atmosfera senza tempo. L'atmosfera tranquilla e rilassata del borgo è fortemente legata alle sue tradizioni rurali e all'ospitalità dei suoi abitanti.
Tra gli aspetti suggestivi di Calascio si annovera la cappella a pianta ottagonale dedicata alla Madonna della Pietà del 1451, situata nelle vicinanze della rocca. Negli ultimi anni, la rinascita di quest'area ha visto la ristrutturazione di antichi edifici per accogliere turisti e appassionati di storia durante le vacanze estive e i fine settimana.