Tipico borgo marinaro, centro turistico noto per il suo porticciolo e per i palazzi variopinti sul lungomare, è anche chiamata la "Città dei mille bianchi velieri". I suoi abitanti, i camogliesi, per tradizione locale vengono talvolta denominati camoglini, sul modello del ligure camoggin.
Il centro del borgo di Camogli, che occupa la vallata a ponente del monte di Portofino, si affaccia sul Golfo Paradiso, all'estremità occidentale del promontorio portofinese. Appartiene a Camogli la parte più ampia del parco naturale regionale di Portofino, mentre lo specchio acqueo antistante il promontorio fa parte dell'Area naturale marina protetta Portofino.
L'aspetto architettonico più rilevante della cittadina è la presenza di edifici colorati che si affacciano sulla spiaggia.
I colori e le linee più chiare orizzontali (dette marcapiano) servivano ai marinai camogliesi per riconoscere più facilmente la propria abitazione tra i vari piani dei palazzi del borgo e farvi ritorno dopo la pesca.
La maggior parte degli edifici del centro storico sono stati edificati con un susseguirsi di aggiunte e modifiche nel corso dei secoli. Spesso le aggiunte riguardavano anche singole stanze che modificavano l'aspetto sia interiore che esteriore dei palazzi.
La nascita di un figlio di un navigante o quanto ricavato da un lungo imbarco, spesso erano le motivazioni da cui nasceva una nuova appendice al palazzo esistente.
Nel 1913, secondo una moda il cui esempio più eclatante è la promenade di Nizza, vennero abbattuti i palazzi prospicienti il mare creando la passeggiata a mare, con la rotonda in stile littorio. La scelta dell'abbattimento fu dettata anche dallo stato in cui versavano gli immobili, strutture in legno e pietra da secoli preda di ondate e salsedine.
La caratteristica degli edifici costruiti a breve distanza dal mare si deve però alle caratteristiche del territorio.
Camogli è costruita lungo le pendici di un rilievo quasi a picco sul mare. Questo aspetto orografico ha l'effetto di garantire a Camogli un clima particolarmente temperato, tipico di alcune località del levante genovese, non riuscendo i venti freddi provenienti dalla pianura Padana a raggiungere la costa. Anche per questo Camogli è un'apprezzata località turistica.
Già sotto il dominio dei vescovi di Milano, intorno all'anno 1000, cominciò a formarsi la "Camogli costiera e marinara" con citazioni nei testi dell'epoca dove compare con il nome di Vila Camuli; ed è dal Medioevo in poi che compare maggiormente nella storia genovese. Nel XII secolo fu eretto il castello della Dragonara, posto a difesa del borgo marinaro, che venne assalito e distrutto da Gian Galeazzo Visconti e Nicolò Fieschi nel 1366 e successivamente anche dal Ducato di Milano nel 1438. Dal XVI secolo si unì più strettamente a Genova e alla sua repubblica, specie per le continue scorrerie dell'ammiraglio turco Dragut, che provvidero alle sue fortificazioni e al consolidamento del porticciolo, quest'ultimo completato nel 1624 con la costruzione del molo. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, fu elevata al titolo di capoluogo del II cantone della Giurisdizione della Frutta. Proprio in questo periodo storico la disfatta navale della battaglia navale di Abukir, nella quale la flotta ligure guidata da Napoleone Bonaparte viene annientata dalla marineria inglese, portò all'investimento di massicci capitali degli armatori camogliesi nella costruzione di velieri mercantili, con richieste e appalti dai maggiori stati europei. Gli affari dei cantieri navali e nel più vario settore marinaro favoriranno un considerevole aumento dell'economia e degli scambi commerciali, con il conseguente sviluppo urbanistico del borgo, che in questa fase raggiunse il suo massimo storico.
Patroni di Camogli sono la Madonna del Boschetto, san Prospero e san Fortunato. La festa della Madonna del Boschetto si celebra il 2 luglio per commemorare l'apparizione che, in tale data, nel 1518 ebbe Angiola Schiaffino nel luogo ove oggi sorge il santuario dedicato alla Vergine. La festa di san Prospero si celebra il 31 agosto per commemorare il santo vescovo di Tarragona che nel 409, di ritorno da una visita papale, si sdraiò per riposare sulla Via Romana sopra Camogli e rese l'anima a Dio. San Fortunato, un legionario romano convertito al Cristianesimo ed ucciso nel circo dai suoi stessi commilitoni, la cui salma arrivò a Camogli nel 1710 dietro le pressioni del parroco camogliese Padre Pellegrino De Negri che era confessore del papa Clemente XI, è festeggiato la seconda domenica di maggio.
Camogli è famosa soprattutto per le sue acciughe, di qualità freschissima e ottime per le acciughe sotto sale e poi anche per il pesce pescato nella tonnara, storica postazione di pesca fissa che viene da secoli posata annualmente dai pescatori del posto. Nella tonnarella di Camogli non vengono più pescati tonni da decenni ma principalmente palamite, boniti e ricciole.