Centinaia di manufatti in pietra, pitture, vari oggetti trovati nelle grotte intorno alla cittadina ci raccontano di insediamenti preistorici e la scoperta di un menhir, risalente al 2500-2000 a.C. conferma, tra l'altro, l'antichità della presenza umana in queste contrade. Inoltre numerosi ritrovamenti archeologici, fanno risalire le origini di Cassano delle Murge alla civiltà romana. Sempre in età tardo antica, in un punto del territorio detto "Lago di Battaglia" ebbe luogo uno scontro relativo alla Guerra Greco Gotica fra l'esercito dell'Impero Romano d'Oriente e le truppe del goto Totila, durante il quale si sarebbe distinta, per coraggio, una donna cassanese vestita da guerriera, che sarebbe caduta eroicamente. Ad onorarne la memoria, i compagni le eressero un monumento con un cumulo di pietre, detto ancora oggi "Specchia di femina morta". A causa della tipica conformazione carsica del territorio, si trovano numerose grotte. La più grande si trova a circa 3 km dal borgo, la grotta detta "di Cristo", scoperta nel XVII secolo. A due km a est troviamo la grave di "Pasciullo", profonda 180 metri e tuttora da esplorare. A tre km a sud-est, sgorga una sorgente chiamata "Pozzo di Conetto". Nel 1000 a.C. si stanziarono a Cassano gli Apuli che forse vi edificarono un tempio al dio Giano. Nell'XI secolo Roberto il Guiscardo, duca di Puglia e Calabria, donò il borgo all'Arcivescovo di Bari. Verso la metà del XIV secolo Cassano appartenne ai De Balzo, agli Acquaviva, ed in seguito ad altri feudatari.
Il Nome
Secondo alcuni deriva dal nome latino di persona Cassius con l'aggiunta del suffisso -anus. Un'ipotesi alternativa è che il nome deriverebbe dalla gens Cassia. In epoca alto imperiale l'intera Puglia fu oggetto di centuriazione da parte dei Romani, quindi potrebbe essere Cassianum, ossia proprietà della famiglia Cassia. Da scavi effettuati, pare che nell'attuale Piazzetta delle Quattro Colonne si incrociassero il cardo massimo (asse Via Sanges-Via Cavour) e il decumano massimo (asse via Gentile-Via Magg. Turitto). Cassano, inoltre, sorge su una bretella di collegamento tra la via Traiana e la Via Appia e parrebbe che la località fosse una stazione di sosta e di Camino dei cavalli. Di recente sotto la pavimentazione del Palazzo Miani è stato scoperto un mosaico romano che proverebbe l'esistenza in quel punto di una villa romana, in osservanza alla consuetudine di costruire gli edifici più importanti nei pressi dei crocevia più importanti. In Italia sono presenti sette Cassano per cui nel 1862 è stato aggiunto anche "delle Murge" per distinguerlo dagli altri. La specifica si riferisce al noto altopiano pugliese.
Il Centro Storico
La prima sensazione che le vecchie case del centro storico di Cassano danno all'osservatore, è quella del "tutto costruito". Un susseguirsi di vecchio e di nuovo che, ad ogni anno che muore, perde un po' del suo volto originario, sottoposto, come è, all'usura dei secoli e a continui rimaneggiamenti. Un susseguirsi di piccole case nel cuore del paese formano un ghirigoro intorno a stradine, viottoli, vicoli ed archi, con finestrelle anguste come pertugi, ripide gradinate inerpicantisi sui fianchi esterni dei muri, dove cavernose cisterne d'acqua piovana e sorgiva diffondevano gemiti di carrucole e catene. D'altronde, fu l'illimitato spazio, determinato dalla cerchia delle mura medievali, a dettare le sue leggi, a imporre edifici con soprani, a suggerire di utilizzare, quando la profondità del lotto lo consentiva, lo spazio interno a mo' d'atrio scoperto, disponendovi intorno le stanze. E fu ancora lo spazio che, imponendo la costruzione a schiera, determinò vani ciechi, fissando una tipologia che ancora oggi trova frequenti applicazioni. Particolare riflesso dell'architettura medievale furono, a partire dal secolo XII, le "case-torri" che, come le torri alle quali si ispiravano, ebbero scarso valore abitativo: una bottega o fondaco al piano terreno e uno o due piccoli vani sovrapposti nei piani superiori, collegati da ripidissime scale di legno. A Cassano, che nel 1139 contava poche centinaia di anime, l'architettura rispecchiò quei caratteri di cui innanzi, come sta a testimoniare la superstite casa-torre di Via San Giovanni, trasformata con l'aggiunta di una scala esterna e porta soprana. Per contro, queste povere e neglette case, l'una a ridosso dell'altra, con aggrovigliati tetti scuri, una varietà di ciminiere, gradini che conducono al primo piano, e gradoni a sedile appoggiati alle pareti esterne, annualmente ripetute da mani di calce bianca, ancora oggi, danno un aspetto veramente suggestivo, caratteristico, "naturale" e formano un autentico artistico paesaggio incorniciato dalle sovrastanti ridenti colline, che abbracciano Cassano tra ponente e mezzogiorno, e minacciose, paiono messe là per separarlo dal resto dell'umanità. Nel centro storico si possono ammirare la sconsacrata medievale "chiesetta di Santa Maria dei Martiri" con abside; la suggestiva Cripta del Crocifisso; Il romanico "campanile della Chiesa Matrice"; il neoclassico "palazzetto Miani-Perotti" (opera dell'architetto cassanese Vincenzo Ruffo, allievo dei celebri architetti Carlo Galli detto il "Bibiena" e Luigi Vanvitelli, l'autore della famosa Reggia di Caserta); la Torre Civica con la Sede Municipale e la nuova Sala Consiliare; due torri superstiti della distrutta cinta muraria medievale ed alcune Cappelle sei-settecentesche.