Celenza Valfortore

Piccolo borgo del Sub Appennino Dauno Settentrionale, Cassano delle Murge sorge ai confini col Molise su un’amena collina da cui domina la valle del Fortore oggi occupata dall’invaso artificiale di Occhito. Il suo territorio è ricco di acque, boschi e posto all’incrocio di grandi strade storiche quali i tratturi della transumanza. Un luogo magico, ricco di storia e tradizioni, dove il tempo sembra essersi fermato.

20_02_18-03_00_26-ca4658649e1784d3c70013f322dbc5b0
Celenza Valfortore
Paki Cassano
20_02_18-03_00_40-H67e043a8680689488053dfc787578d0
Celenza Valfortore
Paki Cassano
20_02_18-03_00_55-B4a4710a3d2b675ca29b2347c1b0c789
Celenza Valfortore
visitmontidauni.it
Celenza Valfortore - Francesco Pio De Cosmo 2
Celenza Valfortore panorama
Francesco Pio De Cosmo/flickr

Celenza Valfortore è un piccolo borgo del Sub Appennino Dauno Settentrionale. Sorge ai confini col Molise su un’amena collina da cui si domina la valle del Fortore oggi occupata dall’invaso artificiale di Occhito. Il suo territorio è ricco di acque, boschi e posto all’incrocio di grandi strade storiche quali i tratturi della transumanza. Questa peculiarità ha consentito il popolamento del suo territorio sin dal Neolitico. La storiografia la vuole fondata da Diomede sul colle della Valva, avamposto strategico tra le vallate della Catola, del Tappino e del Fortore, col nome di Celenna. Di essa fa cenno Virgilio nel VII Libro dell’Eneide:

QUIQUE RUFRAS BATULUMQUE TENENT ATQUE ARVA CELENNAE

L’antica Celenna contrastò, alleandosi con i Sanniti, l’espansione di Roma e da essa fu sottomessa e distrutta all’indomani della vittoria che i romani ottennero su Pirro e i suoi alleati nel 275 a.C. a “Maleventum”, da allora ribattezzata “Beneventum”. Per memoria storica si tramanda che per ordine del Console Manlio Curio Dentato, trionfatore a Benevento, Celenna fu rasa al suolo e sulle sue rovine fu fatto spargere sale a significare che essa non doveva più risorgere. La popolazione dispersa si raccolse sull’attuale collina ricostruendo il centro abitato a cui diede il nome di “Celentia ad Valvam”
La Terra di Celenza con i suoi casali riemerse dal buio degli anni che seguirono alla caduta dell’impero romano, allo spopolamento, alla dispersione a alle devastazioni, con il nuovo fenomeno dell’inurbamento e dell’incastellamento che coincise con l’inizio della feudalità. Nel periodo bizantino cambia il proprio nome da “Celentia ad Valvam” in “Celentia in Capitanata”. Con il periodo svevo inizia la lunga serie dei feudatari che detennero il feudo di Celenza fino all’avvento della Repubblica Partenopea. Fra i feudatari si distinsero per un notevole arco di tempo gli esponenti della nobile famiglia pisana dei Gambacorta. La loro signoria diede stabilità al feudo e ne consentì lo sviluppo culturale, politico e sociale. Essi cercarono di portare in “provincia” la cultura e il gusto della capitale: Napoli. Molti degli edifici monumentali presenti a Celenza videro la luce durante la loro signoria, come testimonia la presenza numerosa sugli stessi dello stemma della nobile famiglia. Essi si dedicarono alla ricostruzione dei monumenti e degli edifici di culto distrutti durante il terremoto del 1456. Nel 1571 Celenza assume la denominazione di “Celenza di valle Fortore” e adotta la Dea Cerere a emblema della città.

Da non perdere alcuni interessanti luoghi da visitare come il Monastero di San Nicola e il suo Antiquarium, la Chiesa Madre di Santa Croce e il Palazzo Baronale.

Ad agosto non perdetevi il Palio delle Contrade e la sagra da savcicc, dove potrete gustare piatti tipici locali e i prodotti tradizionali di questa terra, tra cui i famosi salumi, che vengono proprio preparati l'inverno prima in occasione del Palio.

Borgo di Celenza Valfortore
Comune di Celenza Valfortore
Provincia di Foggia
Regione Puglia

Abitanti: 1.598 celenzani
Altitudine centro: 480 m s.l.m.

Il Comune
Via C. Alberto 2 - Tel. +39 0881 554016

Accessibile ai disabili
Borgo con castello
Chiesa Madre di Santa Croce
Piazza Umberto I, 1 - Celenza Valfortore - Foggia

IN TRENO

  • Stazione di Campobasso
  • Stazione di San Severo

 

  • Mercato settimanale: ogni sabato, in centro;
  • La sagra “da Savcicc”: L’evento è veramente unico. Più che una sagra, si tratta di una vera e propria rassegna tradizionale, che appare strutturata in ben cinque momenti distinti, dislocati nel corso dell’anno. L’iniziativa è dedicata alle carni di maiale lavorate: salumi, insaccati, prosciutti e “a savcicc” (salsiccia), e affonda le proprie radici nella notte dei tempi e che da secoli si tramanda di generazione in generazione. La sagra si ispira all’antica realtà contadina. L’intento è quello di rivitalizzare lo scorcio storico-gastronomico di vita paesana a cavallo di due secoli: fine ‘800 e inizio ‘900. Si vuole così tutelare quel patrimonio storico culturale gastronomico legato a una gestualità tipica, che ancora oggi avviene nelle case di tutto il borgo di Celenza Valfortore. Tutto comincia il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, in occasione della tradizionale fiera. In questa occasione si procede all’assegnazione del suino alle due contrade del paese (Torre e Convento). Il 26 dicembre avviene quindi la macellazione, che rispetta un antico protocollo, mentre l’indomani, dopo un giorno di frollatura, le cucine delle contrade entrano in piena attività per la preparazione delle specialità. Tutto viene fatto all’antica maniera: dalla lavorazione delle carni ai metodi di conservazione e stagionatura, con l’obiettivo di riempire la dispensa con salsicce, salami, cotechini, prosciutti e altri gustosissimi insaccati, che serviranno per preparare i piatti tipici durante la festa di agosto e, quindi, per conquistare l’ambito Palio. L’occasione serve anche per recuperare altre antiche usanze come quella di consentire, in alcuni giorni, al popolo di dedicare stornelli canzonatori ai ricchi: le “maitanate”. Una prima degustazione dei salumi avviene l’ultima domenica di carnevale. In questa ricorrenza è possibile degustare “a cavcchiat”, piatto antichissimo fatto con pane raffermo, verdure selvatiche, il tutto condito con soffritto preparato con pancetta, salsicce e costolette di maiale. In questo modo se ne valuta la qualità, in attesa delle sfide finali. Dopo questa fase il palio si concede una lunga sospensione per la stagionatura degli insaccati. La sfida fra la “Nobile Torre”, emblema della nobiltà, e il “Magnifico Convento”, simbolo del popolo, raggiunge l’apice ad agosto. Le due contrade, che racchiudono al loro interno tutti i quartieri del paese, scendono in campo per contendersi il Palio delle Contrade. Il primo gruppo (l’11 di agosto) e il secondo (il 13) preparano piatti tipici e specialità gastronomiche a base di prodotti provenienti dalla lavorazione delle carni di maiale. Chi vincerà? Dopo aver valutato attentamente l’abilità culinaria, il rispetto della tradizione, la cura nella realizzazione dei costumi tipici e quanto riporta all’epoca in cui la sagra si ambienta, la giuria pronuncia il verdetto il 15 di agosto, e con uno specifico protocollo il “Notabile Garante” assegna ufficialmente il Palio. Un gonfalone riportante al centro l’effigie della Dea Cerere, simbolo di Celenza, con l’aggiunta di due campi rappresentanti le contrade: il primo, su sfondo giallo, riporta il simbolo dell’antica torre baronale; il secondo, su sfondo rosso, l’immagine del monastero delle Clarisse. Vincono le contrade, ma anche i turisti. Pertanto recarsi in zona per il palio, oltre a far trascorrere piacevoli momenti di vita paesana e degustare genuini piatti tipici, vi darà l’opportunità di conoscere meglio il territorio, le bellezze paesaggistiche e le tradizioni del borgo di Celenza Valfortore.
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati

Le nostre notizie

Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati
Non sono stati trovati dati