Questo piccolo borgo della Valle Orco, all’estremo confine occidentale del Canavese, è una località dall’alto valore ambientale: i numerosi laghi che lo circondano, la ricchezza del Parco Nazionale del Gran Paradiso, gli svariati itinerari percorribili lo rendono una meta perfetta per un soggiorno in armonia con la natura.
In un primo tempo, Ceresole era forse abitata dai Celti. Le iscrizioni latine che compaiono su alcuni massi delle miniere di Cuccagna e Bellagarda, invece, sono la testimonianza della dominazione romana. Secondo la tradizione, in epoca imperiale i Cristiani erano costretti a lavorare nelle miniere. Le vittime di questo duro lavoro hanno dato origine ad un culto rivolto ad un Santo, San Minatore o San Meinerio. Nel secolo XI, Ceresole, insieme alla Valle Orco, fu donata dall'imperatore Ottone III al vescovo di Vercelli.
Nel 1794 la popolazione respinse i repubblicani francesi che avevano invaso la zona passando dal Colle della Galisia e ancora si trovò a combatterli quando, due anni dopo, ridiscesero passando stavolta dal Colle del Nivolet.
Nel 1862, Vittorio Emanuele II concesse a Ceresole il titolo di Reale; è l’unico comune, insieme a Venaria Reale, a possedere questa onorificenza.
Il paesaggio incontaminato di Ceresole fa da sfondo al regno della fauna alpina: camosci, volpi, aquile, marmotte vivono qui insieme allo stambecco, simbolo del Parco Nazionale del Gran Paradiso. L’ambiente naturale e silenzioso da cui la località è circondata è ideale per praticare un’infinità di attività sportive, sia estive che invernali.
Dal paese si snodano centinaia di sentieri, a misura di ogni tipo di escursionista. Dopo la salita in quota attraverso boschi di abeti e larici, in cima vi aspetta uno spettacolo unico: la prospettiva si allarga e lo sguardo può spaziare oltre le vette, dando una sensazione di profondo benessere. Potrete ammirare la splendida flora alpina, tra cui spiccano rododendri e stelle alpine, e infine rilassarvi nei vari pianori, godendovi il panorama e le repentine apparizioni dei camosci, degli stambecchi, delle aquile e delle marmotte.
Anche in inverno la natura ammalia con il suo candore e la sua pace. La pista di fondo e i sentieri percorribili con le ciaspole, che si snodano lungo il lago ghiacciato in mezzo a prati e boschi, consentono di vivere una vacanza attiva e tranquilla al tempo stesso. Ceresole Reale è il luogo ideale anche per gli amanti della montagna più esigenti ed esperti: in estate, provate i trekking in quota e l’arrampicata sulle storiche pareti del Sergent e Caporal; in inverno, lanciatevi in avventure come lo scialpinismo e l’arrampicata sulle cascate di ghiaccio, anche nella divertente palestra artificiale X-Ice Park.
Se avete in programma una vacanza a Ceresole, non potete mancare di visitare il Colle del Nivolet (2600 m s.l.m.): all’interno dell’area protetta del Parco Nazionale del Gran Paradiso, è famoso per i suoi laghi alpini incontaminati; è inoltre meta di appassionati di astronomia perché privo di inquinamento luminoso. Da qui si gode di una splendida vista sul Massiccio del Gran Paradiso.
Un itinerario imperdibile è poi il Giro Lago: con la sua struttura ad anello, percorre tutto il lago di Ceresole. In inverno si trasforma in una pista da fondo (il lago ghiacciato di cui sopra); in estate diventa la superficie su cui si poggiano barche a vela, kayak, canoe, dando la possibilità ai turisti di solcare le sue acque.
Come in ogni località italiana, il buon cibo non manca: la gastronomia offre piatti semplici, tipici della tradizione montanara, ma ricchi di sapore e dai profumi allettanti. Chi visita Ceresole non può non assaggiare la gustosa “polenta concia” (polenta di farina di mais arricchita con formaggio, toma e burro). Alla polenta si accompagnano carni, specialmente selvaggina. Gli altri ingredienti della cucina vengono dalla natura: funghi, bacche ed erbe selvatiche entrano in molte ricette locali.
Se volete portare a casa un ricordo della vostra vacanza, scegliete un pezzo di toma di Ceresole, il tipico formaggio della zona fatto con latte di mucche che pascolano negli alpeggi in alta quota, dal sapore intenso e particolare.