Fontanetto Po (Fontanè in piemontese) è il borgo natale del compositore e violinista Giovanni Battista Viotti, nato nel 1755, il quale viene considerato il compositore della musica originale utilizzata nella Marsigliese, l'inno nazionale francese.
Centro risicolo di primaria importanza nella Bassa vercellese, Fontanetto Po è paese di antiche origini e tradizioni, che conserva la testimonianza di un grande passato. Il suo campanile è monumento nazionale e le sue numerose chiese testimoniano la sua peculiarità quale “terra di fede”. Attraversato da un fitto reticolo di rogge che conferisce una particolare struttura al suo centro abitato, Fontanetto Po è paese di “terra e d’acqua” di cui rimangono testimonianze del passato nella grande ruota mossa dalla corrente della Logna presso il Po e nella turbina di inizio ‘900 che alimentava il Mulino Riseria San Giovanni, oggi trasformato in ecomuseo.
L’origine del nome di Fontanetto Po si deve ricondurre alla presenza sul territorio dei numerosi fontanili che garantivano disponibilità di acqua pura di risorgiva alla popolazione. Un primo nucleo abitativo su un’area in parte coincidente con l’attuale risale all’età romana. La località era detta Vetusta Cestis. Dopo le devastazioni subite in età barbarica, la popolazione rimase dispersa fra diversi villaggi fino al IX secolo, quando i monaci benedettini di S. Genuario decisero di raccoglierla in un unico centro abitato.
Nel 1242 la località fu eretta a “borgofranco” da Vercelli, che, tuttavia, prima della fine del XIII secolo, ne perse il controllo a favore di Teodoro Paleologo, marchese del Monferrato. Quest’ultimo, cogliendo il momento favorevole dei dissidi fra fazioni all’interno delle mura vercellesi, occupò il borgo, lo cinse di mura ed eresse il luogo alla dignità di Comune. Il 2 Luglio 1323 fu stabilita la costruzione del borgo di Fontanetto.
Dopo più di due secoli di controllo da parte dei Marchesi del Monferrato, alla morte di Giangiacomo Paleologo senza eredi maschi nel 1535, Fontanetto fu sottoposta al dominio dei duchi di Mantova prima, alla famiglia Guerrera poi e successivamente, come terra di nessuno, alle scorrerie degli eserciti savoiardi, francesi e spagnoli, fino all’annessione, all’inizio del XVIII sec., allo stato sabaudo.