Fortunago (Fortünagh in dialetto oltrepadano) si trova nell'Oltrepò Pavese, in Lombardia. Noto fin dal X secolo, Fortunago aveva signori locali, vassalli del vescovo di Tortona, ma nel 1164 entrò a far parte del territorio soggetto alla città di Pavia. Nel XV secolo fu infeudato successivamente ai Dal Verme, nel 1546 esso fu acquistato dai Malaspina di Oramala, già marchesi di Godiasco. Unito con il Bobbiese al Regno di Sardegna nel 1743, in base al Trattato di Worms, entrò a far parte poi della Provincia di Bobbio.
Tutto il centro del borgo è stato riportato all’antico splendore con l’uso di materiali locali: pietra e cotto. Nella piazza principale da un’originale fontana sgorga non solo acqua naturale di fonte ma anche acqua frizzante (ovviamente resa tale da un piccolo impianto nascosto alla vista che fornisce anidride carbonica). Le case di Fortunago sono arroccate sul ripido pendio di un colle, dominate dalla chiesa e dal palazzo comunale. Le vie sono quelle caratteristiche dei borghi medievali, strette in mezzo a muri di pietra. Le case in sasso decorate con balconi, davanzali e logge contribuiscono all'atmosfera tranquilla del luogo e all'impressione di trovarsi in un altro tempo. La parte alta del paese è formata da un altopiano a circa 600 metri di quota, che offre una meravigliosa vista sull'Oltrepò ed è un'area protetta, un parco ricco di boschi di farnia, roverella, acero, pioppo bianco, orniello, castagno, ciliegio, sorbo, carpino, betulla, biancospino e altre essenze che costituiscono il bosco di latifoglie tipico dell'alta collina. Anche la vegetazione naturale floristica è ricca di specie protette: anemoni, orchidee, campanule, leucoio, bucaneve, mughetto, ciclamino, agrifoglio, di molte qualità di erbe officinali e di frutti del sottobosco: fragole, more, lamponi, funghi e tartufi. Per quanto riguarda la fauna, il territorio della riserva è stato definito “collina sacra” per la nidificazione di diverse specie di rapaci e di avifauna protetta quali cincia, zigolo, capinera, usignolo, ballerina bianca, codirossone. Numerosa la presenza di daini e caprioli.
Interamente ristrutturato nelle antiche forme, il borgo di Fortunago rappresenta esempio di recupero e di valorizzazione del patrimonio storico, nel rispetto delle sue caratteristiche ambientali, economiche ed umane. Un paesaggio ben conservato ed una natura integra che si estendono su questo scorcio collinare d'Oltrepò caratterizzato dall'operosità della sua gente che con attività ricche di capacità creative, agrituristiche, vitivinicole, agroalimentari, attente ai valori, alla qualità, alle tradizioni esprimono un modo di essere e di vivere in armonia con il territorio e l'ambiente.
Fortunago è stato inoltre location del film Il Capitale Umano di Paolo Virzì. Nel luglio 2015 a Fortunago è stato battuto il singolare record di preparazione e cottura dell'agnolotto più pesante del mondo, di 148 kg, entrando così nel Guinnes dei Primati.