Il borgo rurale di Gradella, in Lombardia, probabilmente esisteva già a partire dal VIII-IX sec. come presidio longobardo, ma il primo riferimento scritto in cui compare il nome di Gradella è del 1186, quando Federico Barbarossa concede a Milano vari possedimenti, tra i quali figurano Gradella, Pandino, Agnadello e Rivolta. La storia del borgo di Gradella è strettamente legata alla famiglia Maggi, nobile famiglia bresciana. Infatti, a partire dal 1558 Onofrio Maggi, cancelliere e capitano di giustizia, iniziò ad acquistare terreni nella zona di Gardella diventando in breve tempo proprietario del borgo dove fa erigere anche la villa padronale. Girolamo, discendente di Onofrio, ottenne l'investitura da parte del re Carlo II di Spagna (sotto la cui giurisdizione ricadeva anche il Ducato di Milano) del Feudo di Gradella con il relativo titolo di conte. Negli anni trenta la proprietà di Gradella passo al conte Aymo Maggi, celebre per essere stato uno dei creatori e organizzatori della Mille Miglia, il quale dedicò molte attenzioni al borgo e ai suoi abitanti facendo costruire le scuole, l'asilo, l'acquedotto, i bagni pubblici e il campo sportivo. Nel corso dei secoli i signori di Milano scelsero questo piccolo borgo per le loro dimore di villeggiatura, perché circondato da boschi e quindi ideale per le battute di caccia.
Il borgo di Gradella merita una passeggiata fatta in tutta calma, per godersi l'abitato rurale, con le caratteristiche case dipinte in giallo e profilate di mattoni rossi e le corti comunicanti. Girovagando tra le vie di Gradella, è possibile inoltre imbattersi in un gruppo di daini, portati qui dall'ultima contessa, Camilla Maggi, poiché questi animali erano una sua passione. I principali luoghi d'interesse all'interno del piccolo borgo sono Villa Maggi e la Chiesa Parrocchiale, dedicata alla S.S. Trinità e a S. Bassiano.
Nei pressi del borgo di Gradella, a Pandino, si trova uno dei castelli viscontei meglio conservati della Lombardia. Al suo interno è ospitata una mostra permanente dal titolo “Marius Genio e Macchina”, dedicata a Marius Stroppa, poliedrico artista pandinese che fu grafico, illustratore, urbanista ed inventore.
Prodotti Tipici
I prodotti caseari, dai formaggi al burro, in questo angolo di Lombardia sono di alta qualità, piccoli caseifici che producono prodotti d’eccellenza. Il “panarone” è il formaggio tipico nato a Pandino, dal sapore agro amarognolo. Anche i salumi, principalmente il salame nostrano, sono specialità del territorio. La gastronomia vede i tortelli cremaschi come protagonisti, una pasta ripiena preparata principalmente con amaretti e il “Mostaccino”, un biscotto speziato.