La zona limitrofa a Grotte di Castro è ricca di necropoli etrusche. La più vicina al centro è quella denominata di "Centocamere" ed è nota per la presenza di sepolture collegate da fori e stretti cunicoli, una struttura piuttosto rara. Un'altra si trova a qualche chilometro dal centro abitato ed è la "Necropoli di Pianezze un gruppo di tombe che risale a un periodo tra il VII e il VI secolo a.C. La necropoli presenta Tombe a camera, destinate ad accogliere intere famiglie.
All'interno della necropoli si trova la cosiddetta "Tomba rossa" ascrivibile alla fine del VI sec. a.C., chiamata così perché presenta particolari architettonici scolpiti e dipinti di rosso.
I reperti ritrovati all'interno delle tombe sono raccolti nel "Museo Civita" di Grotte di Castro.
Testimone della cultura del Medioevo
All’interno del borgo c’è la Basilica di Maria SS. del Suffragio che è stata edifica in stile barocco nel 1625 sopra i resti di una chiesa dell’VIII secolo dedicata a San Giovanni Battista. All'interno della chiesa è conservata la preziosa statua della Madonna del Suffragio, a cui gli abitanti sono particolarmente devoti. La cittadina è stata parte del territorio dello Stato pontificio poiché nel 1077 la contessa Matilde di Canossa, proprietaria del borgo donò Grotte di Castro e altri suoi possedimenti al Papa.
Il centro storico del borgo, perciò, è ricco di edifici di culto che testimoniano il suo ruolo di simbolo religioso nel Medioevo. Alla Chiesa di San Pietro apostolo costruita per volere di Matilde di Canossa come atto di devozione al Papa si sono aggiunte perciò la Chiesa di San Giovanni, la Chiesa di San Marco e la Chiesa di Santa Maria delle Colonne che costituiscono un patrimonio artistico di grande rilievo.
Alcuni edifici civili sono particolarmente interessanti, tra questi il Palazzo Comunale (oggi sede del Museo Civita) edificato nel XVI secolo e ristrutturato in seguito ad un evento sismico dall’architetto Jacopo Barozzi da Vignola, noto per aver curato la costruzione della Basilica di San Pietro a Roma dopo la morte di Michelangelo. Il palazzo è stato danneggiato da due terremoti, pertanto, gli unici elementi che sono riconducibili alla struttura originaria sono il portale esterno e cinque finestre al primo piano, mentre all’interno ci sono una particolare scala a chiocciola in pietra e un importante camino, proveniente dal palazzo di Innocenzo Iuzzi, che sono molto ben lavorati.
Nel cuore del centro storico c'è invece un'opera più recente della storia del paese, in piazza Cardinale Carlo Salotti, infatti, è stata collocata "Fontana Grande". Si tratta di un’opera di ingegneria idraulica costruita nel 1886 quando Grotte di Castro è stata collegata a un acquedotto che serviva il territorio assicurando a tutti gli abitanti del borgo acqua potabile.