Montefalco custodisce un ricco patrimonio artistico che lo rendendolo un punto di riferimento essenziale per la conoscenza della pittura umbra, a cominciare dal Polo museale di San Francesco che appresenta una sintesi della storia.
Avvolto dalle splendide mura medievali, all'interno della prima cinta di mura sono presenti molte chiese, tra cui quella dedicata a Sant'Agostino.
Giunti nella bella piazza circolare si trovano il Palazzo Comunale, la ex chiesa di San Filippo Neri oggi teatro, la piccola chiesa di Santa Maria de Platea (tra gli edifici più antichi) e significativi esempi di residenze signorili del XVI secolo.
Meritano una visita anche la romanica chiesa di San Bartolomeo e la chiesa e convento di Santa Chiara, al cui interno vi è la vite di Sagrantino più vecchia di Montefalco e dell'Umbria, 150 anni.
Montefalco, per la sua posizione, si presta in particolar modo ad una serie di gite e di escursioni.
Senza allontanarsi troppo dal borgo, Sistema Museo e il Museo Civico organizzano itinerari pedonali con visite guidate a tema molto interessanti, attraverso le quali sarà possibile esplorare luoghi, mestieri e sapori del passato cittadino.
Per gli appassionati d’arte, l'itinerario Montefalco e La Meraviglia del Rinascimento, dedicato a Benozzo Gozzoli è l’ideale.
In estate non manca l’appuntamento con “La Fuga del Bove”, tradizione annuale di Montefalco in cui la Piazza si trasforma in un teatro a cielo aperto con lo spettacolo dei Quattro Quartieri.
Cosa gustare a Montefalco?
Una cucina essenziale che rifugge da sofisticazioni, genuina, semplice, molto equilibrata e di grande stile, fortemente legata alle tradizioni e alle ricorrenze del passato: la tradizione culinaria di Montefalco è legata alla gastronomia tipica umbra, che utilizza i prodotti genuini della campagna e le carni saporite degli allevamenti locali.
La storia
Montefalco deve il suo nome a Federico II di Svevia. L'imperatore, visitando i luoghi nel XIII secolo, constatando il gran numero di falchi presenti nell'area, decise di cambiare il nome della località da Coccorone (Cors Coronae) a quello attuale.
La presenza dell'animale nel territorio è andata via via scemando, fino a raggiungere il minimo storico in età moderna. Il 31 luglio 2007 è stata liberata nei cieli di Montefalco una coppia di gheppi, con finalità di ripopolamento Il progetto ha avuto un grandissimo successo e i gheppi si sono riprodotti.
Intorno al 1280 la città viene conquistata da Todi, come testimoniato dallo stemma cittadino rappresentante un'Aquila e posto su di un palazzo alla destra di porta di Sant'Agostino, durante il periodo dell'occupazione tuderte inizia la coltivazione delle uve per il grechetto che si vanno ad aggiungere alla trazione più antica del vino rosso, nello stesso periodo avviene anche la costruzione del palazzo pubblico (oggi sede del comune) e dei più importanti edifici religiosi.
La città diviene così la più importante fortificazione del territorio tuderte contro Foligno e Spoleto fino al 1383 quando a vicende alterne prima passa sotto i Trinci di Foligno per poi divenire come gli altri centri umbri di dominio papale.