Morimondo (Marmùnd in dialetto locale) fu denominato Coronate fino al 1871 (dal luogo originario di fondazione del comune, più a nord rispetto alla locazione attuale). Il territorio è posto sulla riva sinistra del Ticino, con orografia dolcemente digradante verso il fiume interrotta sporadicamente da collinette, depressioni e arginature. Il territorio comunale è vasto e prevalentemente destinato ad uso agricolo. La vegetazione comprende, a partire dalle sponde del fiume, salici, robinie e pioppi, questi ultimi coltivati per la produzione di carta. Dall'epoca romana giungono testimonianze di insediamenti coloniali nell'area dell'attuale comune. Alcuni toponimi delle frazioni (fara, dal tedesco fahren, gruppo di guerrieri) ricordano la presenza di stanziamenti longobardi.
La storia del borgo di Morimondo è strettamente collegata alle vicende dell'abbazia omonima e dei monaci dell'ordine dei Cistercensi che vi risiedettero. La fondazione della prima chiesa risale al 1134, quando i primi monaci vi arrivarono qui dall'Abbazia di Morimondo, vicino a Digione. Lentamente bonificarono l'area adiacente al Ticino, vi realizzarono canali di irrigazione e la trasformarono in fertile zona agricola con coltivazione a marcite. Nel 1182 iniziò l'edificazione della chiesa attualmente esistente tutta in laterizio, con facciata a capanna e tiburio ottagonale sulla crociera.
A Morimondo si svolgono diversi eventi durante l'anno. La chiesa ospita concerti e mostre, e nel periodo natalizio è possibile visitare un'esposizione di presepi. In agosto, in occasione della festa patronale si svolgono manifestazioni storiche ed una fiera. Durante i fine settimana il paese è meta di milanesi che si concedono una mezza giornata nel verde, tra i numerosi percorsi in mezzo alle campagne fino al fiume e le abbondanti piste ciclabili. Da alcuni anni, nelle domeniche primaverili e autunnali, le strade del paese e della campagna circostante vengono percorse da un trenino turistico su gomma.