Cenni storici e curiosità
Pentedattilo si trova nel comune di Melito Porto Salvo, nella provincia di Reggio Calabria, è immerso nella bellissima vallata Sant'Elia. Il suo nome deriva dall'unione di due parole greche, "penta" e "daktylos" che rispettivamente significano "cinque" e "dita". È stato conferito questo nome proprio perché la sporgenza del monte su cui si erge ricorda la forma di una mano di pietra con cinque dita che si alzano in alto, verso il cielo.
La storia di Pentedattilo inizia nel 640 A.C. quando una colonia greca colonizza il paese facendolo diventare un centro economico in forte sviluppo. In seguito, sotto il potere dei romani, il borgo diventò un fortino militare perfetto per raggiungere facilmente i monti dell'Aspromonte, grazie alla posizione strategica che permetteva il pieno controllo sulla fiumara di Sant'Elia.
Trascorsa poi l'era bizantina, il borgo fu acquistato da diverse famiglie, passò dalla famiglia Abenavoli agli Alberti e questo fece nascere tra loro grandi rivalità. Per porre fine alle questioni sollevate tra le due famiglie, decisero di dare in sposa la figlia di Alberti, Antonietta al barone Bernardino Abenavoli. Il loro amore fu però contrastato dal fratello di Antonietta, il quale accettò subito la richiesta del viceré di Napoli di prendere in sposa sua sorella.
Quando il barone Bernardino scoprì la notizia delle successive nozze, la sua ira divampò e decise di vendicarsi della famiglia Alberti e rapire Antonietta. Così nella notte della Pasqua del 1686, Bernardino e i suoi uomini fecero irruzione nel castello degli Alberti e sterminarono tutta la famiglia, persino donne e bambini. Risparmiarono solo Antonietta e il suo promesso sposo, che prese in ostaggio come garanzia. Il viceré di Napoli, Cortez venne a sapere dell'accaduto così inviò una parte degli uomini del suo esercito per vendicarsi e per liberare dalla prigionia suo figlio.
Le truppe di Cortez decapitarono gli uomini che avevano partecipato alla strage della famiglia Alberti e appesero le loro teste al parapetto del castello. Nel frattempo il barone riuscì a scappare, costrinse Antonietta a sposarlo per poi nasconderla in un convento di clausura. Dopodiché lui si rifugiò prima a Malta e poi a Vienna dove morì combattendo su una nave austriaca.
Questa storia ha dato vita a diverse leggende e quindi ad accrescere il mistero di Pentedattilo. Infatti si pensa che alcune presenze della famiglia sterminata si aggirino ancora tra le strade e che durante le notti di forte vento, si riescano a sentire le grida di dolore degli Alberti. Un'altra leggenda riguarda la roccia che somiglia ad una mano. Viene chiamata la mano del Diavolo e rappresenta appunto la mano del barone che ha sparso sangue.
Sfortunatamente, nel corso del tempo il borgo è stato sempre più abbandonato dai suoi abitanti a causa delle frequenti calamità naturale che si abbattevano su di esso. Fino ad arrivare agli anni Sessanta quando il comune ordinò ai pochi restanti cittadini di sgombrare definitivamente il posto a causa del lento franare del monte. Oggi però Pentedattilo sta vivendo una seconda vita grazie alle diverse iniziative di valorizzazione del territorio.
Nel borgo di Pentedattilo puoi visitare i Ruderi del Castello degli Alberti. Dove un tempo sorgeva la dimora della famiglia Alberti, oggi sono rimasti soltanto i ruderi circondati dal verde. Inoltre da non perdere è una visita alla Chiesa di San Pietro e Paolo in cui sono poste le tombe degli Alberti e un antico organo che risale al 1700. Un'altra chiesa da vedere è quella della Candelora, in cui si trova una statua raffigurante la Madonna con il Bambino.
Se preferisci conoscere più a fondo le tradizione di Pentedattilo, puoi visitare il Museo delle Tradizioni Popolari.
Al suo interno sono esposti oggetti tipici dell'antica vita rurale. Invece per scoprire con quali mezzi si estrae l'essenza del Bergamotto, è possibile vedere il Museo o Negozio del Bergamotto, in cui si possono anche acquistare prodotti al Bergamotto.
Cosa fare nel borgo
Una delle prime cose da fare quando arrivi a Pentedattilo per assaporare la magica atmosfera di questo luogo, è passeggiare lungo le stradine fermandosi magari ad osservare tutti gli appartamenti che in passato i cittadini hanno abbandonato, trasformati in piccole botteghe di artigianato e negozi di prodotti tipici.
Un percorso di trekking naturalistico che non devi assolutamente perdere è quello che conduce dal borgo di Pentedattilo alla Rocca di Santa Lena. La Rocca è una parete rocciosa che si trova alle spalle del borgo, una volta completato il percorso ad anello e raggiunto il punto principale, puoi godere di una magnifica vista del Monte Calvario e dell'Etna. Puoi anche cimentarti nell'arrampicata sportiva così da ammirare un panorama ancora più completo delle bellezze circostanti.
Se programmi di visitare Pentedattilo in estate, puoi partecipare al festival itinerante etnico Paleariza, per capire ancora meglio l'antica cultura greco-calabra.
Infine, visto la bellezza naturale del borgo, tra le iniziative che caratterizzano il posto, c'è Pentedattilo Film Festival. È il festival internazionale rivolto ai cortometraggi che ogni anno attira sempre più turisti.
Per concludere, una motivazione aggiuntiva per visitare Pentedattilo è la cucina tipica. I ristorantini offrono una cucina autentica, semplice ma ricca di gusto in grado di donare ai visitatori un'esperienza autentica, proprio come è autentico il borgo di Pentedattilo.