Cenni storici
Nella meravigliosa Galleria delle Carte Geografiche dei Musei Vaticani ci sono due cartine del Lazio dove si cita il borgo di Porcile: certamente il primo documento che lo cita è la biografia di San Silvestro I.
Le origini del nome pare rimandi alla gens romana dei Porcia e di quel periodo resta oggi un cippo sepolcrale dedicato a personaggi di quell'epoca, compresa una bimba di appena 7 anni.
Col passare dell'età romana classica, Percile cominciò a svilupparsi attorno a pievi e a chiese, a cui seguirono poi i castelli che punteggiarono il territorio circostante a difesa dei borghi che vi sorgevano.
Dall'anno 1011 al 1275 Percile fu proprietà dell'Abbazia di Farfa, per poi passare sotto il dominio degli Orsini prima e dei Borghese poi.
Percile lo si ricorda anche per essere stato nel XIX secolo rifugio dei garibaldini in seguito alla Battaglia di Mentana ma anche oggetto dei bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Cosa vedere
Case in pietra, vicoli che sbucano su un giardino, un cortile o un belvedere panoramico: è questo Percile, un borgo dove l'aria è pulita e regala i sentori del legno, del bosco circostante e delle castagne che in autunno riscaldano l'atmosfera nel paese laziale. All'ingresso di Percile si trova una grande peschiera ricolma dell'acqua cristallina proveniente dal torrente Licenza: proseguendo sulla destra si arriva alla Fonte degli Aliucci dove sgorga la leggerissima acqua oligominerale che già i romani utilizzavano a scopo medicamentoso, per curare soprattutto i calcoli renali.
Nella parte più alta del borgo si trova il Palazzo Borghese, oggi sede municipale; è l'edificio simbolo di Percile e nasce nel 1033 come castello donato all'abate di Farfa da Azone, il figlio del comandante Guerrone. Legata al palazzo, che passò poi nelle mani degli Orsini e poi degli Atti di Todi e degli stessi Borghese, c'è la Chiesa di Santa Lucia risalente al XVI secolo, nata come cappella del Palazzo.
La Chiesa di Santa Maria della Vittoria è ben più antica e risale al XII secolo, voluta da Carlo d'Angiò per ringraziare la Vergine della Vittoria riportata nel 1268 su Corradino di Svevia.
Da vedere anche la Chiesa di Sant’Anatolia, piccola ma preziosa visti gli affreschi seicenteschi custoditi all'interno.
Escursione da Percile ai bellissimi Lagustelli
Una sosta a Percile non può non comprendere l'assaggio delle tipicità gastronomiche del posto, a partire dalla Ramiccia: si tratta di una pasta fatta in casa molto simile a fettuccine, preparata secondo un'antichissima ricetta. A dicembre si svolge la Sagra della Ramiccia, con le signore del borgo che preparano questa leccornia utilizzando più di 1500 uova. Da assaggiare anche gli amaretti, le tisichelle (ciambelline all'anice) e la nociata, uno squisito dolce a base di noci e di miele. Molto buoni anche gli asparagi selvatici percilesi a cui è dedicata una sagra nel mese di maggio: in questo mese si svolge anche la Festa dei Laghi, che dà il via alle escursioni all'aria aperta.
Tra i luoghi da raggiungere a piedi da Percile ci sono i bellissimi Lagustelli, laghetti dalle acque smeraldine protetti anche dalla Convenzione di Ramsar: si parte dalla tenuta Lago che, nell'aspetto lussureggiante e incontaminato, ricorda molto una tipica landa svizzera. Percorrendo il sentiero 307, facile e percorribile anche dai bambini, si attraversa un paesaggio punteggiato da biancospini, cespugli di more selvatiche, cardi colorati, rosa canina e persino qualche muretto in laterizio, memoria dell'Età Repubblicana.
I Lagustelli sono due: il più piccolo Marraone dalle sponde ripide e il maggiore Lago Fraturno, con canneti, pioppi e salici che cingono la piccola spiaggetta. Proseguendo oltre i Lagustelli si possono raggiungere le rovine medioevali di Morella, immerse in una fitta boscaglia di alberi secolari, oppure è possibile immettersi sul Sentiero Coleman, istituito in memoria dell'omonimo pittore che in 4 giorni ha esplorato i Monti Simbruini.