Posada è una delle cittadine principali del Parco Naturale Regionale dell'Oasi di Tepilora, splendida Riserva della Biosfera dell'UNESCO dove si alternano lagune, sorgenti, dune sabbiose, foreste e laghi come quello di Maccheronis: questa riserva naturale custodisce all'interno tesori dal valore inestimabile come lo Stagno di San Giovanni, frequentato dai leggiadri Fenicotteri Rosa e dal Cavaliere d'Italia, il Nuraghe di San Pietro e antiche sepolture di epoca prenuragica che dimostrano la presenza umana nel territorio sin da epoche antichissime, da almeno 6000 anni.
Cenni storici
Posada è uno dei più antichi comuni della Sardegna: in origine era la fenicia Feronia, il cui nome rimanda a un'antica divinità etrusca, per poi essere conquistata da Roma, con la quale assume maggiore importanza il Portus Liquidonis (sui cui resti si è sviluppata la frazione balneare di San Giovanni di Posada). Del periodo più antico di Posada resta una statuetta raffigurante Ercole Nemeo risalente al V-IV aC, oggi custodita nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari) e altri reperti rinvenuti attorno al castello e alle rive del Rio Posada.
Posada è stato di fatto l'ultima città a far parte del Regno d'Italia, in seguito all'annessione del Regno di Sardegna al resto del paese voluta fortemente dai Savoia: non si può dire che i cittadini di Posada gradissero inizialmente questa unificazione, perché in virtù della dominazione aragonese lunga più di 4 secoli, si vogliono più spagnoli che italiani. La stessa origine del nome del borgo deriva da un termine catalano che significa stazione di posta, sorgendo il borgo sulla strada tra le attuali città di Cagliari e Olbia.
Il pittoresco centro storico di Posada
Il centro storico di Posada si presenta come un piccolo gioiello dove si alternano angusti archi, vicoletti fioriti, scalinate come quella che occupa la Via Amsicora e slarghi pittoreschi come la centralissima Piazza dei Poeti , il cui nome rimanda all' abitudine di poeti e menestrelli della metà del '900 di sfidarsi a colpi di versi e sonetti. Oggi la piazza è teatro di uno degli eventi più suggestivi di Posada, ossia il pasquale si' Incontru tra la Madonna e Gesù Risorto. In realtà è molto sentita dai cittadini di Posada anche la festa patronale dedicata a Sant'Antonio Abate, che si svolge, tra sacro e profano, con processioni, falò e degustazioni dei prodotti tipici: non c'è infatti occasione migliore per degustare ad esempio due delle tipicità del luogo, ossia gli aranzada (a base di scorze di arancia, mandorle e miele) ei biscottini cogoneddos . A tal proposito, al Chiesa di Sant'Antonio Abate è una delle cose da vedere assolutamente a Posada: l'edificio di culto è proprio nella storia per la pace firmata gennaio del 1388 tra il Giovanni d'Aragona e Eleonora d'Arborea.
Il leggendario Castello della Fava
La stessa giudicessa Eleonora d'Arborea fu una delle inquiline del Casteddu de Sa Fae, il Castello della Fava, risalente al XII secolo e costruito in cima ad una collina: voluto dai giudici di Gallura, fu conquistato dagli aragonesi quando sbarcarono sull'isola nel 1324 per poi passare nelle mani dei giudici di Arborea nel XIV secolo. Dell'antico castello resta solo qualche muro di cinta e un torrione quadrangolare merlato: da qui la vista spazia su tutta la valle del rio Posada e sul Parco di Tepilara.
Il curioso nome del castello è legato a un'antica leggenda: si narra che introno al 1300 un esercito saraceno (che effettivamente imperversava sulle coste sarde nel XIV secolo) stava assediando il borgo di Posada adottando la strategia di sfinire gli abitanti che, quando avrebbero finito le scorte alimentari, si sarebbero arresi. I cittadini allora escogitarono un piano: diedero da mangiare delle fave a un piccione e, quando questo spiccò il volo, lo ferirono, in modo da farlo precipitare sugli assalitori. Quando i saraceni videro l'uccello, scoprirono nel suo stomaco del cibo: presupposero dunque che Posada avrebbe potuto resistere ancora molto a lungo, decidendo così di abbandonare ogni proposito di conquista.
Le spiagge più belle di Posada
Non si può visitare Posada senza godersi le sue splendide spiagge, a partire da quella di Su Tiriarzu, più volte premiata sia da Legambiente che da Touring Club: lungo più di 5 km, l'arenile sabbioso è lambito da acque cristalline dai fondali molto bassi, mentre alle spalle si stendono morbide dune sabbiose e e i due stagni di Tondi e Longu.
Su Tiriarzu è incastonata tra Sos Palones e la Spiaggia di Orvile, anch'essa composta da sabbia bianca e famosa per i meravigliosi tramonti che regala al calar del sole: questa è circondata da un area naturale dove si alternano zone paludose e una profumatissima pineta.
Bellissima è poi la Spiaggia Iscraios, costeggiata alle spalle dallo stagno Longu e meta degli appassionati di snorkeling e la Spiaggia di San Giovanni che si estende fino allo stagno Longu: tranne a largo della torre aragonese di San Giovanni, i fondali sono prevalentemente sabbiosi mentre la pineta protegge l'arenile dalla costante azione erosiva dei venti. La spiaggia di San Giovanni è comunque una delle mete preferite da coloro che praticano sport acquatici come surf e windsurf.