Posto sul versante meridionale del Monte Amiata, Santa Fiora si sviluppa su un colle ed è diviso in tre terzieri: Castello, Borgo, Montecatino, digradanti in successione dai castagneti alle sorgenti del fiume Fiora.
Il terziere di Castello, il più antico, ha una piazza medievale dominata dai resti delle fortificazioni aldobrandesche e dal cinquecentesco palazzo dei conti Sforza Cesarini, oggi sede comunale.
Tra gli affreschi cinquecenteschi della scuola del Cavalier d’Arpino e il Museo delle miniere di mercurio del Monte Amiata, ci si fa un’idea della peculiarità del luogo, dove in piazza San Michele c’è la scultura del santo che calpesta il demonio.
Vista la pieve delle Sante Flora e Lucilla, che ospita una delle maggiori collezioni al mondo di “robbiane”, le terrecotte invetriate di Luca e Andrea Della Robbia, si entra attraverso la medievale Porticciola nel terziere di Borgo, e poi nella zona del Ghetto dove sorgeva la sinagoga.
Da porta San Michele si arriva infine nel terziere di Montecatino, dove l’abbondanza di acqua aveva favorito in passato il sorgere di alcune manifatture. Qui cattura l’attenzione un inaspettato specchio d'acqua: la splendida Peschiera cinquecentesca che, secondo Cesare Brandi, sembra un luogo ariostesco, indimenticabile e che da sola vale il viaggio. Accanto alla Peschiera, si notano un vasto parco-giardino di età sforzesca e la secentesca chiesa della Madonna delle Nevi che sorge sopra le sorgenti del fiume Fiora, visibili sotto il pavimento in vetro.
Tra i comuni della provincia di Grosseto, Santa Fiora è quello che più di tutti ha mantenuto usanze e tradizioni, tanto da vantare una nutrita rassegna di festività nel corso dell'anno.
Per citarne alcuni: I Canti di questua della Befana, un'antica ricorrenza legata al ritorno dei "dicioccatori" (lavoratori) dalla Maremma subito dopo la castagnatura; Il Carnevale morto, che rappresenta l'unica rappresentazione popolare che gioca sul tema della morte e del macabro come auto-liberazione che sia sopravvissuta fino ad oggi in Maremma; La Feste di primavera e La Festa delle sante Flora e Lucilla.