Sarsina è una città di origine antichissima, fondata da popolazione di origine umbra tra il VI e il IV secolo a.C.
Già nel III secolo a.C. Sarsina governava un grande stato al di qua e al di là del crinale appenninico che comprendeva alcune vallate romagnole e l'alto Tevere.
Conquistata da Roma nel 266 a.C., divenne prima “Città federata” poi “Municipio”.
Nel 255-251 a.C. vi nacque Tito Maccio Plauto, il più grande commediografo latino. Fra il III e il IV sec. ebbe il suo primo vescovo, Vicinio, poi divenuto santo patrono della Diocesi, la cui fama di taumaturgo ed esorcista si è mantenuta viva fino ai giorni nostri. Decaduta con il crollo dell'impero romano, subì devastazioni e saccheggi e, pur passando da un dominio all'altro, riuscì a conservare parte della propria importanza in quanto sede vescovile.
Le numerose testimonianze dell’antica e gloriosa storia romana sono distribuite all’interno del Centro Storico e custodite nel Museo Archeologico Nazionale: uno dei più interessanti dell’Italia settentrionale.
La grande Piazza Plauto, sita al centro della civitas, nell’area dell’antico foro romano, si chiude a salotto con l’agile cornice del loggiato, sotto lo sguardo millenario della Cattedrale, ridente nel caldo rossore della facciata.
Essa rappresenta un vero “salotto” per i sarsinati e per i numerosi turisti che ogni anno visitano il borgo. Il “murello” del sagrato, ospitale panchina per ritrovi gioiosi, s’ingentilisce con alcuni monumenti della necropoli romana di Pian di Bezzo.
Altri reperti si trovano nel cortile del vescovado, a destra della Basilica di San Vicinio: uno degli esempi più pregevoli di stile romanico in Romagna. All’interno della Basilica sono custodite le spoglie di San Vicinio e la sua taumaturgica “catena” alla quale migliaia e migliaia di pellegrini ogni anno si rivolgono per ricevere la tradizionale “benedizione”.
Le testimonianze della storia di Sarsina sono inoltre custodite, non solo nel Museo Archeologico e nella Basilica di San Vicinio, ma anche all’intero del Centro Storico, del Museo d’Arte Sacra e del piccolo ma grazioso borgo medioevale di Calbano.
Il “Plautus Festival”, la “Festa Romana”, la “Sagra della Pagnotta” e la "festa di San Vicinio" sono gli eventi che ogni anno celebrano l’originale enogastronomia e gli splendori di questa città in grado di sorprendere ed affascinare anche il turista più distratto. L’Arena Plautina, inaugurata nel 1995, è posta ai piedi del borgo medioevale di Calbano in un dolce declivio che si affaccia sulla media-alta valle del Savio.
Dotata dal 2008 di una copertura mobile a protezione sia del pubblico, sia del palcoscenico, è in grado di accogliere fino a 1.068 spettatori in comode poltroncine numerate.
Ogni anno – nei mesi di luglio e agosto - è qui allestito il prestigioso Plautus Festival, riconosciuto dal Ministero della Cultura, già dal 1996, festival teatrale di rilievo nazionale. Istituito nel 1956, ogni anno propone 12-15 spettacoli di prosa messi in scena dalle più importanti compagnie teatrali e dai più noti attori del teatro e della cinematografia nazionale.
Da oltre 30 anni, nelle due domeniche precedenti la Pasqua, si svolge l'evento primaverile più importante della Romagna: Sagra della Pagnotta. Per l’occasione il centro storico della città plautina si animerà di stand della più genuina enogastronomia romagnola e dell’artigianato. La sagra propone di valorizzare uno dei dolci più originali della cucina romagnola, tipico della Valle del Savio ed, in modo del tutto particolare, di Sarsina.
La Pagnotta ha origini antiche e come tante preparazioni simili, un tempo non era altro che un pane addolcito, spesso arricchito con qualche uvetta, che non mancava mai nelle case dei contadini.