Spigno Monferrato

Spigno Monferrato è un piccolo borgo situato in provincia di Alessandria, che può stupire il viaggiatore in ogni stagione grazie alle tante bellezze da scoprire sia nel borgo che nei dintorni. Un luogo dove è possibile respirare un’aria molto tranquilla, immergendosi in un’atmosfera che richiama alla mente l’immaginario dei decenni trascorsi. Pur avendo un’offerta turistica coerente con le esigenze di una clientela contemporanea, Spigno Monferrato invita i suoi visitatori ad adattarsi ai ritmi di una volta.

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Neve a Spigno Monferrato
Ilenia F.
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Fraz. Rocchetta, ruderi del castello e Chiesa di Santa Maria
Ilenia F.
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Casa antica nel centro storico di Spigno Monferrato
Kayle Kaupanger
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Chiesa parrocchiale S. Ambrogio e Palazzo Asinari, Spigno Monferrato
Kayle Kaupanger
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Chiesa Santa Maria della Visitazione, fraz. Turpino
Riccardo De Simone
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Diga di Spigno sul Torrente Valla, in fase di tracimazione
Riccardo De Simone
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Esterno dell'ex area cimiteriale di Sant'Ambrogio, Spigno Monferrato
Riccardo De Simone
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Chiesa di Sant'Ambrogio, Spigno Monferrato
Riccardo De Simone
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Ingresso del Municipio di Spigno Monferrato
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Interno della Chiesa di Sant'Ambrogio a Spigno Monferrato
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Madonna del Casato, Spigno Monferrato
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Oratorio SS. Annunziata visto dal campanile della parrocchiale, Spigno Monferrato
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Passerella a Spigno Monferrato
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Portici in Piazza Garibaldi, visti da via Vittorio Emanuele
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Portici in Piazza Garibaldi, Spigno Monferrato
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Ruderi del Castello di Spigno Monferrato
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Salita Oporto, Spigno Monferrato
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Scalinata verso l'entrata della Chiesa dall'oratorio SS. Annunziata, Spigno Monferrato
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Via della Chiesa, Spigno Monferrato
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Scalinata in Via della Chiesa, Spigno Monferrato
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Via dell'Ospedale edificio ex-ospedale S. Antonio costruito sulla roccia, Spigno Monferrato
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Via Vittorio Emanuele in corrispondenza di piazza Umberto I°, Spigno Monferrato
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Via Vittorio Emanuele, Spigno Monferrato
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Campanili chiesa e oratorio, Spigno Monferrato
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Particolare affresco situato nella Chieasa della Madonna del Casato a Spigno Monferrato
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Particolare affresco situato nella Chieasa della Madonna del Casato a Spigno Monferrato
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Madonna del Rosario, Spigno Monferrato
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Statua della Vergine posta nella chiesa dell'Immacolata Concezione, nella fraz. Squaneto a Spigno Monferrato
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Chiesa Parrocchiale San Carlo Borromeo a Montaldo di Spigno
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Ponte di San Rocco a Spigno Monferrato

Spigno Monferrato è un piccolo comune in Val Bormida adagiato su uno sperone roccioso, lambito da due fiumi. Si trova in Provincia di Alessandria ai confini con la Liguria ed è compreso nell’alto Monferrato a ridosso delle Langhe. È un borgo ricco di storia, con ampie testimonianze del passato. Presenta un paesaggio variegato, talvolta aspro, dove si impongono visivamente i calanchi. Sono tuttavia presenti ambienti fluviali (Fiume Bormida e Torrente Valla), noccioleti, vigneti, boschi e pascoli. E’ meta di turismo sostenibile, grazie a percorsi escursionistici con ottimi panorami, accoglienza di gran qualità, cucina secondo l’antica tradizione contadina, monumenti e opere d’arte.

La storia
Il paese di Spigno e il suo territorio hanno una storia antichissima: il ritrovamento di alcune asce di pietra del Neolitico (6000-3000 a.C.) indicano che già in epoca preistorica la zona era frequentata, ma il primo nucleo abitato del paese risale all’epoca romana: ne sono prova alcuni ritrovamenti archeologici tra i quali lapidi con iscrizioni dedicatorie, indicative dell’esistenza di un insediamento piuttosto popolato e importante, nel quale vivevano personaggi abbastanza illustri da meritare un’epigrafe che ricordasse i loro meriti. Il villaggio sorse probabilmente lungo la via Aemilia Scauri, che collegava Derthona (Tortona) con Vada Sabatia (Vado Ligure) e che ricalcava il percorso di una delle “Vie del sale”, le strade che da tempi lontanissimi mettevano in comunicazione l’interno della Pianura Padana con la costa ligure, permettendo lo scambio di merci con il sale, prezioso per la conservazione degli alimenti e per la concia del pellame.

Nel Medioevo, Spigno fu dominato dai marchesi del Monferrato e successivamente dal Ducato di Milano, che amministrò il territorio attraverso i Marchesi Del Carretto. Quando alla fine del 1500 il casato Del Carretto si estinse, l’intero feudo passò sotto il dominio degli Asinari, cui rimase fino al 1724, per essere quindi venduto ad Amedeo II di Savoia.

Ancora oggi il centro storico del paese si raccoglie attorno alla chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio e allo spazio fortificato del castello, costruito dai Del Carretto e distrutto dai Savoia nel XVII secolo: i suoi ruderi superstiti e il profilo della chiesa si stagliano alla sommità dello sperone di roccia tra il torrente Valla e la Bormida di Spigno sul quale sorge il borgo, dalla caratteristica forma ‘a cuneo’.

Il centro storico conserva ben visibile l’impianto urbanistico medievale, con case alte e strette, vicinissime tra di loro e separate da strade molto piccole, edificate su più livelli di ‘terrazze’, circondate da mura di protezione, di cui restano ancora oggi alcune tracce. A queste si sono sovrapposti e mescolati edifici di varie epoche con alcuni bei palazzi appartenenti alle famiglie nobili o dell’alta borghesia che vivevano o venivano in villeggiatura a Spigno, per molti anni il paese più importante del circondario. Alcune di queste abitazioni signorili conservano portali in pietra scolpiti e decorati, eleganti balconcini e lussureggianti giardini pensili (tratto da Eleonora Grillo).

Da segnalare due fatti storici verificatisi nel XVII secolo. Il processo per stregoneria avvenuto nel 1631 e 32, ai tempi della peste del Manzoni. Questa, che si credeva essere provocata da persone, trovava una spiegazione molto più accettabile di quanto non risultassero il castigo divino o le perfide congiunzioni astrali, ecc. Individuare i colpevoli, chiarire la loro strategia, individuarne le armi, consentiva di avere un atteggiamento attivo, esercitare una difesa, trasformando il terrore in odio. Il 9 luglio 1631 il Procuratore fiscale della Curia riferì al Vicario foraneo Giovanni Verruta la denuncia di “cristiani e cristiane poco timorate di Dio ….”.
L’accusa era stata levata contro persone abitanti fuori dal borgo, per la precisione alla Rocchetta. Da lì in poi ogni passo seguì la procedura prevista: interrogatori, testimonianze, ulteriori accuse sulle basi di dichiarazioni soggettive, tortura. Nel contempo si accentuavano i contrasti tra i due poteri; il potere temporale del Marchese, che voleva procedere all’esecuzione delle “streghe” per pressioni da parte della popolazione, desiderio di vendetta, paure; dall’altro il potere ecclesiastico, che reclamava a sé stesso l’idoneità e la capacità di esaminare questioni di eresia, stregoneria e, eventualmente, procedere ad una condanna. La giustizia ecclesiastica si dimostrava in sostanza più prudente, moderna, rispettosa della procedura, ingiungendo alla giustizia laica di astenersi dalle esecuzioni. Le accusate, però, imprigionate sotto la giurisdizione del Marchese, nel frattempo morirono, non si conosce per quali cause.

Altro fatto storico rilevante avvenne nel 1659. Era frutto di un’apra e lunga contesa tra la Comunità di Spigno e il marchese Federico Asinari Del Carretto. Il borgo era amministrato come un Comune, di cui conserviamo gli Statuti originali scritti in volgare, tuttavia faceva parte del Marchesato di Spigno, la cui nomina era imperiale. Tra il 20 e il 23 gennaio la storia locale (Francesco Ramondini 1847, Francesco Nano 2005, Antonio Visconti 2017) riporta l’”Episodio dei Farabutti”. Si tratta di un progetto del Marchese Federico Asinari di trucidare tutta la popolazione spignese raccolta in processione il giorno 20 gennaio. Il piano fu scoperto e la popolazione fu informata del pericolo, con la raccomandazione di non uscire di casa. Seguì un conflitto tra i mercenari di Federico e i giovani spignesi, con l’aiuto delle truppe savoiarde; questi, vittoriosi, indussero i persecutori alla fuga con vistose perdite. Spigno venne liberata dal malgoverno del marchese Federico.

Borgo di Spigno Monferrato
Comune di Spigno Monferrato

Provincia di Alessandria
Regione Piemonte

Abitanti: 900 spignesi
Altitudine centro: 217 m s.l.m.

Il Comune
Piazza Garibaldi, 18 - Tel. 0144 91155

Accessibile ai disabili
Borgo con castello
Borgo con mura
Borgo con parco
Via Francigena
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fr. Montaldo - 15018 - Spigno di Monferrato - Alessandria
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Via Cav. Giuseppe Viazzo - Spigno di Monferrato - Alessandria
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Corso Roma, 110 - Spigno Monferrato - Alessandria
Lapide in memoria del passaggio del papa Pio VII
Corso Roma, 38 - Spigno Monferrato - Alessandria
Ponte di San Rocco
Ponte Fiume Bormida - Spigno Monferrato - Alessandria
Parrocchiale di Sant'Ambrogio
Via Chiesa, 12 - Spigno Monferrato - Alessandria
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Via S. Paolo, 37 - Spigno Monferrato - Alessandria
Antica Fontana dedicata a Leda e il cigno
Piazza Gandolfo Natale - Spigno Monferrato - Alessandria
Cinema Teatro Comunale
Corso Roma, 120 - Spigno Monferrato - Alessandria
Chiesa Santa Maria della Visitazione
fr. Turpino - Spigno Monferrato - Alessandria
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Spigno Monferrato - Alessandria

IN AUTO

  • Percorrendo l'autostrada le uscite più vicine al centro di Spigno Monferrato sono:
    - Uscita Altare - Carcare (Torino-Savona)
    - Uscita Millesimo (Torino-Savona)
    - Uscita Albisola (Genova-Ventimiglia)
    - Uscita Ovada (Genova-Ventimiglia)

IN TRENO

  • Stazione di Spigno Monferrato
  • Stazione di Acqui Terme
  • Stazione di San Giuseppe di Cairo

IN AEREO

  • Aeroporto di Genova

La Pucia delle Streghe di Spigno Monferrato
Piatto inserito nel Registro De.Co di Spigno Monferrato, la Pucia delle Streghe probabilmente era il piatto delle grandi occasioni delle 14 donne, protagoniste, loro malgrado, del famoso “processo alle streghe di Spigno” che ha avuto luogo nel 1631, originarie del suggestivo borgo di Rocchetta Vecchia; infatti, a Spigno Monferrato e in particolare nella frazione di Rocchetta di Spigno fino agli anni ’90 del secolo scorso aveva luogo la Sagra della Pucia.

La Pucia delle streghe è considerato un piatto povero e ormai quasi sconosciuto, praticamente è sparito da quasi tutti i menù, non solo dei ristoranti, ma anche delle osterie o trattorie che cucinano piatti tipici, pietanza unica che ha sfamato generazioni di contadini, la pucia appartiene alla cultura delle terre aspre in cui l’Alto Monferrato lascia ormai spazio alla Langa e all’Appennino e ne rappresenta, per così dire, la sintesi gastronomica.

Più ricca della semplice polenta, meno elaborata del classico minestrone, adatta ad essere consumata calda o fredda, rappresa e poi fritta nell’olio meglio ancora abbrustolita sulla stufa, la pucia è stata dimenticata per anni, vittima incolpevole di un effimero benessere che l’ha relegata tra i "piatti della vergogna", con le sue varianti tra paese e paese, tra valle e valle.

È un alimento equilibrato, che contiene una certa quantità di grassi (il lardo del soffritto), verdure sostanziose (cavolo e fagioli), farinacei; è saporita, non difficile da digerire, si conserva a lungo, fredda si può tagliare e, come si faceva un tempo, portare nella vigna o al pascolo o ad un pic-nic per un pranzo frugale. Fritta a fette in olio bollente, è un antipasto rustico e originale.

Tajaren con ragù di coniglio
Il Tajaren con ragù di coniglio è un altro piatto inserito nel Registro De.Co di Spigno Monferrato).

Ingredienti per un kg di tajaren
9 hg di farina 0
1 hg farina di semola
15 uova (8 tuorli e 7 interi)
sale e olio q.b.,
Ingredienti per ragù di coniglio
carote, cipolle, timo, rosmarino e aromi
olio d'oliva
sale e pepe
brodo vegetale
concentrato di pomodoro,
1 kg di coniglio disossato (parte nobile)

Preparazione:
Preparare il soffritto con olio, cipolla e carota tagliate a dadini, aggiungere gli aromi, la carne di coniglio tritata grossolanamente, un cucchiaio di concentrato di pomodoro, sale e pepe q.b. Aggiungere brodo e portare a cottura (almeno tre ore).

- Il lunedi dell'Angelo si svolge una camminata per escursionisti con festa in una delle frazioni del Comune di Spigno, frazione Rocchetta, con musica e pranzo.
- In frazione Montaldo, il 3 e 4 giugno si svolge una camminata escursionistica che si conclude a festa con musica e pranzo.
- La seconda o terza domenica di luglio, in frazione Turpino si tiene la "Giornata dei Figazin": messa nella chiesa di San Giovanni Battista, camminata escursionistica, musica e  merenda in compagnia coi Figazin

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