Il toponimo Teana (in greco Theanò) deriverebbe dal nome della moglie di Pitagora, la leggenda vuole infatti che il paese sia stato fondato da appartenenti alla scuola pitagorica. Con il tempo il suo nome ha subito varie trasformazioni: Tugana, Tuganae, La Tegana, Teana e ancora oggi viene chiamata dagli abitanti La Tegana, in forma dialettale.
Sorto tra il X e l’XI secolo, periodo di dominio longobardo, Teana è un paese storicamente agricolo ed in passato era noto per la coltura della bacca da seta.
Tra i monumenti principali possibili da ammirare, ricordiamo i ruderi del Castello longobardo, la Chiesa della Madonna del Carmine (una delle più belle del circondario ma purtroppo devastata dal terremoto del 1857), la Cappella di San Cristofaro e la Cappella di Santa Maria delle Grazie.
Da visitare è senz’altro anche il Museo della Civiltà Contadina, in cui è conservata un’interessante raccolta di oggetti d’uso quotidiano e strumenti di lavoro, tipici della civiltà agro-pastorale. L’intera collezione di oggetti consta di oltre 250 pezzi, provenienti dal territorio di Teana e da tutto il Senisese.
Tra i piatti tipici del luogo ci sono i “rasckatiell di miskiglio”, pasta fatta in casa preparata con un mix di farina di grano e di legumi, in particolare fave e ceci, poi condita con pomodori freschi e basilico; ottimi sono anche i “maccaruni cà millica”, un’altra prelibata tipologia di pasta casereccia, questa volta condita con la mollica di pane. A completare il paniere di bontà: vino, salumi, miele e formaggi.
Il Carnevale Teanese è uno dei Carnevali della tradizione lucana. Focus dell'evento è il processo a Carnevale, noto anche come Orso di Teana, una rappresentazione che si svolge tra i vicoli del paese e culmina nella piazza centrale. I protagonisti sono il povero contadino Carnuvular, sua moglie Quaremma e naturalmente l'Orso che genererà non poco scompiglio.
A causa della sua vita immorale Carnevale è arrestato e processato con un divertente confronto tra avvocato difensore e accusatore.