La storia
Il borgo di Troia ha antichissima origine. Secondo la leggenda, fu fondata nel XII-XI secolo a.C. al tempo dell’eroe greco Diomede che, insieme ad Ulisse, conquistò la città di Troia dell’Asia Minore. Alcuni ritrovamenti daterebbero il centro ad epoca anteriore alle guerre puniche. Prima di essere colonizzata dai Romani, la città era conosciuta come Aika, successivamente latinizzato in Aecae, che ebbe un forte sviluppo socio-economico con Herdonia (l’attuale Ordona), Ausculum (Ascoli Satriano), Arpi (Foggia), Teanum Apulum (San Paolo di Civitate).
Il borgo attuale nasce nel 1019. Troia, infatti venne ufficialmente fondata per divenire roccaforte dell’impero bizantino. Allora, nei primi anni dell’anno 1000, il meridione italiano era conteso tra Longobardi e Bizantini, con la Sicilia a vestire i panni dell’emirato arabo. Puglia e Calabria, costantemente sull’orlo della rivolta, facevano capo formalmente a Bisanzio. In una situazione così particolare, con i Longobardi poco distanti, stabiliti nei territori beneventani, il nord della Puglia rappresentava di fatto la linea di demarcazione tra oriente e occidente.
La data di fondazione del 1019 è tra l’altro desumibile da un’incisione in latino sulla porta di bronzo detta della Libertà, posta sul fianco destro della Cattedrale, forgiata nel 1127, 108 anni dopo la fondazione di Troia. La città fu soggetta a numerosi assedi, come quello di Enrico II o quello dell’imperatore Federico II di Svevia. Nel 1093, Urbano II, il Papa delle crociate, tenne il primo concilio di Troia, cui seguirono altri tre, rispettivamente nel 1115 (Papa Pasquale II), nel 1120 (Papa Callisto II) e nel 1127 (Papa Onorio II).
La città si schierò prima con gli Angioini, poi con gli Aragonesi e, più recentemente, con i Borboni, cui restò fedele fino al crollo della loro monarchia. Il nome di Troia è legato indissolubilmente alla storia, quanto nello stemma originale della città era raffigurata una scrofa, intenta ad allattare sette porcellini. Successivamente Carlo V lo sostituì nel 1536 circa con un’anfora d’oro sormontata da una corona, dalla quale guizzano cinque serpenti, a perenne ricordo dell’astuzia dei suoi abitanti.
Il borgo
I principali luoghi di interesse del borgo di Troia sono costituiti dalla sua Cattedrale, con il Museo Diocesano e i suoi Exultet, il Palazzo di Città, o Palazzo d'Avalos (con il fantasma del Marchese) e la Chiesa di San Basilio.
Il territorio circostante il borgo offre inoltre piacevoli itinerari per escursioni e passeggiate, talvolta ricchi di storia come la Via Francigena. Lungo la vecchia Appia-Traiana, infatti, nei secoli hanno transitato eserciti, viandanti e pellegrini per recarsi da Roma a Brindisi. Essa giungeva nella Daunia, dopo la stazione di Aequotutico, chiamata contrada Sant’Eleuterio e la prima città che incontrava era Aecae. Qui c’era la deviazione o per Lucera, Arpi e Siponto (per arrivare a Monte Sant’Angelo), oppure per proseguire per Ordona e Canosa.
Sul finire del VI secolo la Daunia e il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo cominciarono ad essere interesse dei Longobardi. Iniziarono i grandi pellegrinaggi che attraversarono la nostra città e la prima notazione con l’appellativo di Francigena si ritrova come epiteto di quel Gualtiero Francigena, vescovo di Troia, che nel 1083 diede l’avvio alla costruzione della Chiesa di Santa Maria diventata poi la Cattedrale.
Attraversavano Troia-Aecae lungo l’Appia-Traiana, poi via Francigena, pellegrini e viaggiatori su questi itinerari: l’Itinerarium Burdigalense (Bordeaux) nell’anno 334 pellegrini per recarsi a Gerusalemme; l'itinerario dei luoghi santi di Bernardo il Saggio nell’anno 870 per fare visita al santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo; l’itinerario di pellegrinaggio dei luoghi santi di Nikulas di Munkathvera, abate islandese (1151-1154) per fare visita al santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo; il viaggio da Corfù alla Francia di Filippo Augusto (1191) re di Francia di ritorno dalla terza crociata; l’itinerario di un pellegrino inglese in Terrasanta e altri luoghi santi (1344-1345); l'tinerarium de Brugis (Metà XV sec.) per recarsi in Terra Santa; ed infine l'itinerario di Anselmo e Giovanni Adorno in Terra Santa (1470-1471).