Un insediamento antico è documentato come Albereia sin dal IX secolo nell’area pianeggiante, ma la prima menzione come Villar Fulcardi è del 1029 riferendosi a un nucleo posto in posizione protetta dalle acque della Dora e del Gravio che costituiva la villa composta da una chiesa e da un palazzo signorile, il Palais. Pervenne in feudo ai visconti di Baratonia dalla Val Ceronda che per due secoli furono funzionari in quanto diretti eredi del potere arduinico. Nel 1653 entrano in possesso dei diritti feudali i Carroccio che faranno costruire una vera e propria dimora residenziale sull’altura dominante il paese, il Palazzo dei Conti Carroccio (XV sec.). Si tratta di una massiccia costruzione a pianta rettangolare, che dal secolo XVIII fu ulteriormente ingentilita con la realizzazione di una facciata barocca e la sua funzione diventò esclusivamente quella di dimora temporanea legata alla presenza della famiglia nella stagione estiva.
La chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta, venne edificata tra il 1717 e il 1735 per volere dell’abate Ignazio Carroccio, a sostituire la precedente chiesa più a valle danneggiata da ripetuti eventi alluvionali. La generosa committenza di famiglia permise anche un ricco apparato decorativo all’interno e una ricercatezza negli arredi liturgici con la presenza di pale e dipinti di maestranze attive alla corte sabauda. A pochi passi dalla chiesa parrocchiale si incontra la Cappella di Loreto, cappella privata dei conti Carroccio. La facciata era, in origine, decorata con affreschi, in parte cancellati nel 1700, durante l’occupazione francese. Fu utilizzata come parrocchiale durante gli anni d’edificazione della stessa, come pure il Santuario Madonna delle Grazie, conosciuto in paese come Cappella delle Vigne, poiché, prima delle alluvioni, sorgeva su un declivio coltivato a vigneti.
La presenza dell’Antica Strada di Francia sul fondovalle vide sul territorio di Villar Focchiardo la presenza di due cascine di posta fortificate destinate all’accoglienza: Cascina Roland (XV sec.) e la Giaconera. Cascina Roland è attualmente un centro polifunzionale e ospita il MuiMac Museo Interattivo del Marrone e del Cioccolato. Le facciate sono caratterizzate da finestre ogivali con cornici in mattoni sagomati e riportano alcune tracce di antichi affreschi. Al di sopra del cancello di ingresso e sul lato orientale del recinto si riconoscono i resti della cinta merlata, che testimonia il carattere difensivo della cascina. Di tutto il complesso, le parti conservatesi dell’antica fortificazione sono solamente quelle costituenti la cinta muraria esterna. All’esterno il famoso e leggendario masso di Roland.
Risalendo la zona montana su un altura a mezza costa l’insediamento di Banda si raccoglie attorno alla Certosa la cui chiesa conserva un vivace apparato decorativo e un coro ligneo di epoca gotica. Banda fu la grangia della certosa di Montebendetto nella quale i monaci provenienti dalla Losa di Gravere si insediarono a partire del Duecento. Una rovinosa alluvione costrinse all’abbandono nel 1473 con il trasferimento alla Certosa di Banda. La presenza della comunità certosina sulla montagna di Villar Focchiardo fu però costellata da numerose liti anche violente con gli abitanti, per i diritti di pascolo e d’acqua.
Gran parte del territorio ad alta quota è compreso all’interno del Parco Orsiera Rocciavrè da esplorare attraverso i tanti sentieri escurisionistici che mettono in collegamento rifugi e posti tappa, come il Sentiero dei Franchi che, attraverso Pian dell’Orso con la pittoresca cappella della Trasfigurazione, raggiunge la Sacra di San Michele.
Tra le manifestazioni più importanti in Valle di Susa da oltre cinquant’anni, la Sagra del Marrone Valsusino con la mostra mercato dei prodotti del territorio è un appuntamento dedicato alla valorizzazione della castagna da frutto coltivata da tempi antichi su un’area ben specifica della Valle di Susa tra Meana, Mattie, San Giorio, Vaie e ovviamente Villar Focchiardo.