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Località: Corso Vittorio Emanuele, 529-535 - Agnone - Isernia

Chiesa di Sant’Emidio

Chiesa di Sant'Emidio

La Chiesa di S. Emidio rappresenta sicuramente l’edificio di culto più ricco di opere importanti, tra i tanti presenti in Agnone. La fabbrica in questione, attualmente a due navate, fu realizzata fuori le mura della città medioevale quasi certamente a seguito del disastroso terremoto del 1096, subito dedicata a S. Emidio protettore delle comunità dai danni del terremoto, appunto. La sua prima struttura fu quella di una modesta pieve corrispondente alla sola navata sinistra attuale, coassiale con il primordiale portale oggi non più esistente.

Gioiello d’arte romanico-gotico pugliese, la facciata attuale è caratterizzata da un rosone – dai  raggi originariamente in pietra – e da un portale risalente ai primi decenni del 1300. La splendida opera, commissionata da Guglielmo di Sabrano, signore di Agnone, presenta forti analogie con i  portali di Santa Maria Maggiore a Lanciano (1317) e  della cattedrale di San Pardo a Larino (1319) entrambe realizzate dal maestro lancianese Francesco Petrini o dalla sua scuola. La chiesa fu ristrutturata nel 1443 ad opera di facoltosi mercanti di lana ascolani della Marca, devoti a S. Emidio, che si stabilirono in Agnone.

L’interno, a due navate asimmetriche, conserva a sinistra l’assetto trecentesco con abside, coro e soffitto a capriate (del 1443), mentre a destra si riconoscono ampliamenti di epoche successive. Tra le opere d’arte si segnalano: gli altari di San Placido e  S. Emidio ( prima da sinistra nella foto), splendide realizzazioni dell’arte lignea locale del primo settecento.

L’altare maggiore è in marmo policromo (fine XVII sec.), il coro in noce realizzato dall’ebanista agnonese Nicodemo De Simone, sormontato da 13 statue lignee raffiguranti Gesù e gli Apostoli nell’Ultima Cena (foto) (scuola napoletana metà del XVII sec?). In effetti questa ultima opera è pressoché  unica nel suo genere (ne esiste soltanto un’altra, con le stesse caratteristiche, nell’Italia settentrionale).

Spicca per maestosità e pregevolezza senza dubbio l’altare della Sacra Famiglia: posto sul fronte della navata destra, opera notevole del più puro Roccocò realizzata in legno dipinto dall’intagliatore agnonese Giuseppe Leonelli tra il 1710 e il 1715.

A dare lustro e risonanza a questa chiesa sono comunque le opere relative ai grandi scultori toscani Giovanni ed Amalia Duprè vissuti tra il XIX e i primi anni del XX sec.: le sculture del Cristo risorto e del  gruppo della pietà (entrambe di Amalia) sprigionano un’espressività intima e allo stesso tempo vera ed umana; il complesso scultoreo del fonte battesimale (realizzato dai due scultori, padre e figlia, in concomitanza) sito nella navata destra, sotto l’organo, è un perfetto esempio stilistico della scuola neoclassica fiorentina, tanto in voga nella metà del XIX sec.

Da menzionare è ancora la statua del Crocifisso (posta nell’edicola accanto al gruppo della Pietà) opera, permeata del più potente verismo, del noto scultore Giulio Monteverde. 

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