La chiesa di San Michele è uno degli esempi più significativi in Sardegna dello stile barocco. È dedicata al santo patrono di Alghero. Le prime notizie di un edificio di culto dedicato a San Michele si riferiscono alla seconda metà del XIV secolo, e più precisamente nel 1364.
La facciata dell’edificio, piuttosto semplice, presenta uno zoccolo di conci squadrati di arenaria. Sopra il portale ligneo risaltano, racchiuse in una cornice di trachite, due simulacri marmorei che rappresentano l’Annunciazione e, poco più in alto, un altorilievo che simboleggia lo Spirito Santo.
L’interno della chiesa è a navata unica coperta con volta a botte e suddivisa da archi trasversali che poggiano su colonne corinzie. Ai lati sono presenti sei profonde cappelle (tre per lato). L’arcangelo Michele, santo titolare, è raffigurato sulla pala dell’altare maggiore e in una grande statua lignea che lo ritrae mentre sconfigge Satana, posto incatenato sotto i suoi piedi. Nella cappella dedicata alla Madonna della Freccia è presente un grande dipinto risalente al 1652 e sotto di esso una nicchia col simulacro della Vergine di Valverde: il santuario di Nostra Signora di Valverde, a pochi chilometri da Alghero, era in origine dedicato proprio alla Madonna della Freccia. Nel braccio sinistro del transetto si trova la cappella dedicata a sant’Ignazio di Loyola, raffigurato mentre viene rapito in estasi nel dipinto, con dettagli molto curati e giochi di luce. L’altare monumentale della cappella venne realizzato nel 1678. Nel braccio destro del transetto è presente la cappella dedicata a san Francesco Saverio.
La cupola della chiesa è divenuta uno dei simboli di Alghero. Ha una pianta ottagonale impostata su un alto tamburo retto da pennacchi, ed è dotata di lanterna. Intorno al 1950 la cupola venne rivestita esternamente da mattonelle policrome realizzate su disegno di Antonio Simon Mossa e Filippo Figari.