Il sito si estende su una superficie di 1524 ha tra i comuni di Almese, Caselette, San Gillio, Val della Torre e comprende interamente il Monte Musinè, i laghi di Caselette e il Lago Borgarino. L’escursione altimetrica, la coesistenza di differenti tipologie ambientali, il clima particolarmente mite, oltre alla presenza di zone umide, garantiscono l’esistenza di un cospicuo numero di specie animali e vegetali (tra cui parecchie rare a livello regionale e nazionale) rendendo il sito una delle aree piemontesi a maggiore biodiversità.
Il Musinè rappresenta una vera e propria oasi xerotermica in cui sono presenti numerose specie a gravitazione mediterranea rare in regione e spesso al limite settentrionale della loro area di distribuzione. Componenti biotiche altrettanto importanti sono la fauna e la flora delle zone umide, che annoverano alcune specie in forte regressione o a rischio di scomparsa in Piemonte. Per quel che riguarda la fauna, occorre sottolineare che nel contesto regionale forse nessun altro biotopo ospita un così elevato numero di specie protette, che sono ben 30.
Il Monte Musinè riveste un particolare interesse per la nidificazione di specie termofile, a prevalente gravitazione mediterranea, come l’occhiocotto (Sylvia melanocephala), la sterpazzolina (Sylvia cantillans), l’assiolo (Otus scops), il succiacapre (Caprimulgus europaeus), il biancone (Circaëtus gallicus), lo zigolo nero (Emberiza cirlus). Una cinquantina di specie è più o meno strettamente legata agli ambienti acquatici ed è pertanto osservabile prevalentemente o esclusivamente presso i Laghi Borgarino e Inferiore di Caselette; questi bacini lacustri rivestono una notevole importanza soprattutto nel periodo del passo, mentre ospitano un numero limitato di specie acquatiche nidificanti e svernanti a causa delle loro piccole dimensioni e della facilità con la quale la superficie dell’acqua gelain inverno. Tra le specie di passo segnalate si ricordano il falco pellegrino (Falco peregrinus) e il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus); tra le migratrici e svernanti il cormorano,il falco pescatore, il tarabuso, il tarabusino, l’albanella reale.
Nell’area sono segnalate alcune specie di mammiferi di taglia medio-grandi, mentre mancano quasi completamente dati relativi ai micromammiferi e ai chirotteri. L’erpetofauna risulta particolarmente ricca di specie, tra cui particolare è la coesistenza di tre specie di tritoni: il tritone alpestre, non più segnalato in anni recenti, il tritone punteggiato ed il tritone crestato. Di rilievo sono alcune osservazioni della testuggine palustre europea (Emys orbicularis), specie assai rara in regione e pressoché estinta in provincia di Torino.
Riveste infine particolare importanza la presenza dell’unico ortottero piemontese di interesse comunitario, Saga pedo, raro in Italia e noto in Piemonte in pochissime altre stazioni. È presente anche il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes), l’unico decapode autoctono vivente in Piemonte.