La miniera di Predoi vicino a Campo Tures è aperta ai visitatori da fine marzo a fine ottobre. Visite guidate sono previste ogni giorno tranne il lunedì. È gradita la prenotazione. Si presume che a Predoi, il comune più a nord d’Italia, l’estrazione di rame iniziò già dal 1400. La miniera era attiva per circa 500 anni, fino a che nel 1893 non dovette essere chiusa a causa dell’importazione di rame meno costoso dall’America. L’attività fu ripresa nel 1957, ma fu di nuovo chiusa nel 1971 per motivi ecologici ed economici.
Oggi i visitatori entrano nella galleria maestra Sant’Ignazio a bordo di due vagoncini facenti parte della ferrovia della miniera, che è stata rimessa a nuovo solo di recente. La galleria originale è stata trasformata in galleria museo e regala uno sguardo autentico nella dura vita quotidiana dei minatori. Nei pressi della stazione del trenino si trova un verricello degli anni ’60, con cui i cesti del minerale venivano issati dal pozzo Erzherzog Johann, che oggi si trova in gran parte sott’acqua.
Qui iniziano i due giri ad anello della visita. Il primo, lungo 250 m, termina sul piano della Galleria Sant’Ignazio, mentre la seconda, circolare e lunga 80 m, scende al cosiddetto livello sesto, dove il minerale di rame fu coltivato fino al ‘900. Lungo tutto il percorso diverse scenografie mostrano la dura realtà del lavoro in miniera. Esempio unico nel suo genere è l’impianto di cementazione del rame, attivo ancora oggi e che ha la funzione di estrarre il cosiddetto rame di cementazione dalle acque delle gallerie. Si consiglia anche una visita al sentiero didattico della miniera.
Orari: 9.30-16.30
Ultima visita guidata: ore 15.
Giorno di riposo: lunedì
In agosto il Museo è aperto tutti i giorni e con orari prolungati.