Il Museo nazionale di archeologia del mare è un museo archeologico situato a Caorle, in Veneto. Nel 1992 quattro subacquei di Pordenone ritrovano al largo di Caorle il relitto di un’antica nave romana (Caprulae ferax) del II secolo a.C., conosciuta come “Caorle 1”. Durante le campagne subacquee del 1992/1993, 1994 e 1995/1996 vengono rinvenute anfore da vino del tipo “Lamboglia 2”, due macine (di cui una completa della parte superiore chiamata “catillus”), vasellame (lolle, brocche e coppette), ceppi d’ancora in piombo. Vengono rinvenuti anche piccoli cannoni e frammenti ceramici medievali e, nel giugno 1998, un frammento architettonico rinascimentale.
Nel novembre 1995 viene scoperto il relitto del brigantino francese-italico “Mercurio” (Mercure), una nave militare del XIX secolo (“Caorle II”, rinvenuta tra Coarle ed Eraclea): lo scafo in rame (40 x 10 metri) e il fasciame sono in ottimo stato conservativo. Nella primavera successiva vengono rinvenute delle palle di cannone in ferro, a testimonianza dell’affondamento dell’imbarcazione avvenuta il 22 febbraio 1812 durante la battaglia di Grado.
Il museo è allestito presso gli edifici costruiti agli inizi del Novecento su incarico del Cavalier Ugo Trevisanato e facenti parte dell’ex azienda agricola Chiggiato, in località Sansonessa, alle porte di Caorle. Al primo piano del museo è collocata la mostra permanente “TerredAcque”, dove sono esposti i reperti archeologici (provenienti dall’ex Museo civico caprulano) del villaggio protostorico di San Gaetano, del “Portus Reatinum” citato da Plinio il Vecchio, dell’antica città di Caprulae, fino alle testimonianze di epoca medievale e moderna. Al piano terra è presente uno spazio espositivo per allestimenti temporanei. Nel cortile esterno è presente una tensostruttura che ospita un trabaccolo, tipica imbarcazione simile alle imbarcazioni latine e medievali.