Meglio noto come Bagni di Diana, il Ninfeo Bergantino si trova sulla riva occidentale del Lago Albano, circa a metà strada tra il Ninfeo Dorico e l’Emissario del lago. Anch’esso, come il Ninfeo Dorico, è rivolto verso Monte Cavo (l’antico mons Albanus). Avendo avuto molto probabilmente origine da una preesistente cava di pozzolana, presenta una forma piuttosto irregolare. E’ sviluppato in più ambienti, dei quali il più vasto è il salone centrale, con una vasca circolare scavata nel terreno di circa 17 metri di diametro e con tracce di decorazioni musive. Anch’esso inglobato nel I sec. d. C. dalla vasta villa imperiale di Domiziano, il Bergantino venne riscoperto a metà dell’800 durante scavi clandestini. Numerosi indizi testimoniano come, ad un certo punto, questo monumento dovesse aver assunto una funzione termale, con Domiziano prima e con papa Alessandro VII Chigi poi, nonché la funzione di ricovero per le imbarcazioni utilizzate nelle naumachie dall’Imperatore o nelle discese al lago del Pontefice. La maggior parte dei reperti rinvenuti nel Ninfeo durante gli scavi del cardinale Giustiniani, sono conservati ed esposti nell’Antiquarium della villa Barberini, altri invece sono andati dispersi.