Nel luogo del ritrovamento prodigioso, nel 1412, di una preziosa statua lignea che raffigura la Madonna orante, poi venerata con il titolo di Santa Maria della Libera, sorse una chiesetta che nel XV secolo, grazie alla devozione e alla munificenza di Alberico Carafa e di sua moglie Giovannella di Molise, si trasformò in un grande complesso che incluse anche il convento.
A gestire il luogo furono chiamati i Domenicani da Napoli, che vi sono rimasti per oltre cinque secoli durante i quali il Santuario e il convento prosperarono diventando uno dei luoghi più importanti in Italia meridionale. Di tale lungo passato sono testimonianza le tante opere d’arte che si trovano sia nella chiesa che nel convento: affreschi del Cinquecento e del Seicento, tele a soggetto sacro degli stessi secoli, statue lignee del Settecento e dell’Ottocento, ex voto, arredi in legno, in pietra e in marmo, e così via.