Borgo

Località

Informazioni

Località: Via dei Longobardi, 291 - Chiusi - Siena
Telefono: 0578 20177

Museo Archeologico Nazionale di Chiusi

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Il Museo archeologico nazionale di Chiusi raccoglie numerosi reperti provenienti dagli scavi nella zona, in particolare antichissimi canopi e i tipici sarcofagi. Con il biglietto del museo si possono anche visitare la tomba del Leone, la tomba della Pellegrina e, su prenotazione, la tomba della Scimmia. Vi è annesso anche un importante laboratorio di restauro, specializzato in materiale archeologico. Nel portico si trova una serie di iscrizioni funerarie, cippi e statue marmoree, provenienti dalla tomba della gens Allia sulla via Cassia (fine del I secolo a.C.).

L’esposizione è ordinata per criteri cronologici e tematici, con una stretta connessione col territorio di Chiusi. Dove possibile è sempre indicato il luogo di reperimento e alcune cartine facilitano la localizzazione nell’area. La prima sala è dedicata alle Età del Ferro e del Bronzo, oltre alla fase “orientalizzante” della produzione etrusca. Vi si trovano sia oggetti di produzione locale, sia altri oggetti di importazione nell’antichità, come i buccheri con decorazione a cilindretto.
La sala successiva traccia la peculiare produzione chiusina tra VII ed il VI secolo a.C., incentrata sui canopi antropomorfi, tra i quali spicca il famoso canopo di Dolciano, posto in un trono di bronzo decorato a sbalzo. Un’altra sala mostra la scultura in pietra fetida, con statue usate come cinerari, rilievi e sculture funerarie, come le figure di sfingi o donne piangenti.
Il piano inferiore è dedicato ai reperti di età ellenistica e romana. Vi si trovano numerose urne in marmo e alabastro, caratterizzate da un ritratto idealizzato del defunto sdraiato sul coperchio e scene mitologiche sulla cassa; le più antiche si rifanno alla mitologia greca, quelle successive hanno mostri alati dell’Oltretomba etrusco; spesso l’urna conserva il nome del defunto. Tra gli esemplari più raffinati figura l’urna in alabastro di Larth Sentinates Caesa, dalla tomba della Pellegrina. L’epoca romana è documentata dalla ceramica sigillata di produzione aretina, vetri, bronzi, cippi funerari, alcuni statue (un Augusto, una statua acefala e ritratti del II e III secolo) e una base onoraria.
Chiusi è la città etrusca che ha restituito il maggior numero di iscrizioni di epoca ellenistica, a testimoniare la straordinaria alfabetizzazione e fioritura culturale di quelle periodo.
Segue una sezione sull’arte longobarda (Chiusi fu un importante Ducato), con vari materiali rinvenuti in tombe della zona di Arcisa: armi, fibule e gioielli.

La tomba della Pellegrina è situata a circa 2 km dal borgo sulla strada per il lago di Chiusi, nella necropoli di Poggio Renzo. Deve il suo nome al podere presso cui è situata. La tomba, aperta al pubblico, appartenne alla famiglia dei Sentinates e risale alla fine del IV-inizio del III secolo a.C. Oggi si presenta con cinque sarcofagi e dodici urne in alabastro e travertino. È composta da un lungo dromos di ingresso, lungo il quale si aprono quattro nicchie e tre camere funerarie.

La Tomba della Scimmia si trova nella Necropoli di Poggio Renzo, a quattro chilometri dalla città di Chiusi, ed è attribuibile al 480-470 a.C. Fu scoperta da Alessandro François nel marzo del 1846 e prende il nome dalla raffigurazione di una scimmia dipinta nel fregio che adorna la camera centrale della tomba. L’ipogeo ha pianta a croce con tre camere aperte su un atrio centrale, oltre a un dromos d’ingresso a gradini. Tutte le camere, compresa quella centrale (atrio), presentano letti funebri ricavati nella roccia, scolpiti a basso rilievo in forma di klinai (letti per il banchetto). I soffitti sono a cassettoni, imitanti modelli lignei e in parte dipinti. Le pitture della tomba, a parte le figure di due uomini ed un serpente barbuto sulle pareti della camera di fondo, sono concentrate in una fascia di limitata ampiezza nell’atrio centrale, al di sopra di uno zoccolo verde.

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