L’Abbazia di Santa Maria de Olearia di Maiori, in Campania, è considerato tra i più importanti complessi monastici benedettini della Costiera Amalfitana. Notizie della sua fondazione risalgono al primo arcivescovo di Amalfi, Leone – rivestì la carica dal 987 fino alla morte, avvenuta nel 1029 – che concesse a Pietro, un eremita che viveva in compagnia del nipote Giovanni, nel luogo in cui avveniva la lavorazione dell’olio, di edificare la chiesa di Santa Maria dell’Olearia. Cresciuto in seguito il numero degli anacoreti, richiamati dalla fama di santità di Giovanni, si rese necessaria la costruzione di un vero e proprio fabbricato.
Ricavato all’ombra di un grande antro roccioso naturale, a lato della provinciale che collega Salerno con Amalfi, prima della realizzazione della strada, doveva presentare le conformazioni di un insediamento rupestre . La caratteristica costruttiva delle architetture è data dai materiali che, ad eccezione dei marmi come colonne, capitelli, lastre, realizza una muratura in semplice pietrisco di roccia e malta ricoperta da intonaco. Per quanto suggestivi siano i connotati architettonici ed ambientali del sito, i dipinti che lo decorano però costituiscono il dato di maggiore interesse.
Essi rappresentano uno tra i più importanti gruppi di dipinti murali in Campania che ci siano pervenuti dal primo medioevo, tanto che alcuni di essi sono probabilmente i più antichi rimasti dell’epoca del ducato medievale amalfitano. Si tratta di tre diversi cicli pittorici, tutti medievali, ma eseguiti in tempi diversi, dislocati in altrettanti ambienti sovrapposti di destinazione cultuale.
Il primo ambiente , la cosiddetta cripta, si trova a poco meno di dieci metri dal piano stradale e vi si accede, oggi, attraverso una doppia rampa di scala. Questo evidentemente costituisce il primo nucleo del romitorio. Una scala esterna alla cripta conduce ad una spianata, antistante la parte più ampia della grotta, dove si trova una vera e propria chiesetta, la cappella della Vergine. E’ costituita da un ambiente monoabsidato, coperto da una volta a crociera, e da altri due spazi con volta a botte. Sull’esterno, attraverso una scala inserita nell’edicola sopra descritta, si accede alla cappella di San Nicola, edificata sul tetto della cappella dedicata alla Vergine e quasi incassata nella roccia soprastante. E’ costituita da una piccola aula absidata con copertura a botte. Sul lato meridionale si apre una finestra e sul muro occidentale il varco di ingresso.