Nel XVII sec., con la dominazione spagnola in Sicilia, vigeva l’obbligo della cosiddetta “posata” e cioé l’impegno vincolante per tutte le città di offrire gratuitamente vitto e alloggio ai soldati della guarnigione posti a presidio di esse.
Anche Erice e i suoi abitanti dovettero sottostare a tale obbligo. Per superare questo annoso problema, i Giurati della città avanzarono richiesta al governo viceregio, ottenendone il permesso, di costruire a proprie spese un fortino, dietro la chiesa di S.Antonio, che servisse ad ospitare i militari.
Gli ericini si tassarono, versando una gabella di estrazione di due tarì all’anno per salma, per sei anni consecutivi e finalmente si diede inizio alla costruzione del “Quartiere Spagnolo”. I lavori furono affidati nel 1627 all’ericino Marco Antonio Vultaggio che vinse l’appalto e ne accettò i vincoli del miticoloso capitolato. Nel 1632 i lavori per l’erigenda costruzione vennero bruscamente interrotti e mai più ripresi, perché nel frattempo il nostro appaltatore era finito nelle patrie galere per avere defraudato l’Università di Erice. Il Quartiere, da quel momento venne completamente abbandonato al suo destino e i soldati spagnoli accolti nel Castello Normanno.
Intorno al 2005 la Fortezza è stato oggetto di un significativo restauro.
Oggi è sede della sezione etnoantropologica del Polo Museale “A. Cordici”.