Costruita sotto il dominio di Raimondello Orsini e terminata nel 1391, la Basilica è il monumento più importante e rappresentativo di Galatina. Al suo interno custodisce un ciclo pittorico che narra momenti del vecchio e nuovo testamento. Philippe Daverio considera la Basilica Cateriniana come: “il primo luogo occidentale dove l’internazionalismo raggiunge un suo linguaggio proprio, dove le culture che vengono dalle Fiandre, dalla Francia, in genere dai paesi del nord Europa, si rappresentano nei cicli pittorici. È un luogo in cui Il trasporto delle genti arriva attraverso il trasporto dei miti ed il trasporto dei miti passa attraverso le immagini”.
Santa Caterina d’Alessandria è “una chiesa con inattesi incroci linguistici” per cui non è azzardato affermare che “Galatina potrebbe essere un luogo di pensiero per l’Europa di domani, sul presupposto che il dialogo interculturale e religioso è passato e si è rappresentato nella narrazione infinita delle pareti affrescate, sunto di un secolo e mezzo di consapevolezze (da Giotto, all’inizio del trecento fino alla fine del quattrocento quando già è in corso il rinascimento)”.