Il Parco letterario Grazia Deledda, istituito dal 1996 e ancora oggi attivo a Galtellì, diventa la chiave di lettura del territorio attraverso gli occhi della scrittrice lungo un percorso fatto di ricordi e fantasia. Camminare per le vie del borgo rievocando le memorie della Galte deleddiana è come aprire un libro raro, in cui le pagine sono piccoli giacimenti di memoria, emozioni e sentimenti, e i capitoli suggeriscono itinerari e percorsi di conoscenza. Sono pagine ricche di colori, sapori, armonie, che integrano tradizioni popolari, gastronomia e artigianato. I sentimenti evocati descrivono l’innata ospitalità sarda accompagnata dal calore e dal ritmo delle sagre popolari, e dall’intenso fervore religioso. Galtellì, Galte nel romanzo, conserva intatti gli scorci che ispirarono la Deledda, ancora oggi unica donna italiana Nobel per la letteratura. Le canne ancora crescono, si rinnovano e si chinano al soffio del vento. “Siamo proprio come canne al vento, Donna Ester mia. Ecco perché! Siamo canne, e la sorte è il vento”. La ben nota dimora “casa a un sol piano” delle dame Pintor, edificio dal fascino antico e severo, è oggi affidata alla cura degli eredi.
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