Fatta erigere nel 1372 dall’Arcivescovo Giacomo d’Atri, la Chiesa Madre è opera dell’architetto Domenico di Martina, come recita l’iscrizione posta sulla facciata.
Realizzata in stile tardo romanico, è probabilmente un ampliamento di un edificio preesistente. Sulla facciata si apre un oculo sul cui perimetro è scolpito un intreccio di motivi vegetali; con i bassorilievi raffiguranti Cristo in trono, l’Arcangelo Gabriele e la Vergine. Sotto il protiro, caratterizzato da un elaborato intaglio a foglie d’acanto e retto da due colonnine ottagonali poggianti su buoi sorretti da mensole, si apre il portale anch’esso arricchito da un raffinato intreccio di motivi animali e vegetali.
Degni di nota all’interno, un altorilievo dell’Annunciazione (Sec. XVI) e la cappella dedicata a San Ciro (Sec. XVII), contenente un dipinto della Madonna del Rosario attribuito al De Matteis. La cupola dedicata a San Ciro Risulta esternamente rivestita con mattonelle maiolicate policrome.