La torre, ubicata ad ovest dell’antico nucleo abitato di Isola della Scala (Insula Scalarum), fu fatta erigere da Mastino II della Scala nel 1136 a completamento del complesso sistema difensivo; il cosiddetto “Serraglio Veronese” che, partendo dal Lago di Garda arrivava fino ad Ostiglia, fungeva da protezione al territorio veronese dalle incursioni mantovane e milanesi. Per la sua posizione strategica, sul guado del fiume Tartaro, e la natura paludosa del territorio circostante costituiva un importante avamposto di difesa e controllo di uno dei passaggi obbligati sul fiume Tartaro lungo l’importante via di comunicazione che collegava il basso veronese al territorio mantovano.
La tipologia della fortificazione, costituita dalla torre con rivellino a camera, deriva dallo schema delle porte cittadine adottato dagli Scaligeri per la difesa delle mura magistrali di Verona e Vicenza. La parte centrale della struttura muraria è costituita da corsi di ciottoli alternati a laterizio, mentre le parti angolari sono costituite da mattoni ammorsati a dente di sega. La torre e il rivellino dotato di due ponti levatoi, risultano accostati senza alcun aggancio o ammorsamento ed erano entrambe munite di un coronamento di merli ghibellini di cui rimane ben poco. L’interno della torre è suddiviso in 5 piani in cui alloggiavano i soldati, di cui il secondo e l’ultimo coperti con volte a botte a tutto sesto mentre gli altri erano dei soppalchi in legno. Le scale di comunicazione tra un piano e l’altro erano esterne e retrattili per impedire agli assalitori di raggiungere i piani più alti. Una lapide, murata sopra il lato ovest del rivellino, testimonia il restauro della struttura muraria avvenuto nel 1839; in tale occasione venne anche ripristinato il ponte in muratura a tre arcate risalente all’epoca veneta.