Leggermente defilata dall’effettivo centro del paese, la Chiesa di San Nicolò rimane appartata oltre il voltone e si affaccia su quello che era un tempo Corso Maggiore. L’aspetto esterno dell’edifico, quanto mai sobrio, è il risultato, così come l’interno, di una continua rielaborazione della struttura per correre incontro all’accrescimento demografico che ha interessato il paese nei secoli scorsi.
Il risultato attuale è frutto dell’ultima grande rielaborazione della metà del XVIII secolo di un edificio già senz’altro presente nel XV secolo, quando i documenti indicano una chiesa plebana, denominata Santa Maria in Insula, collocata in un punto rialzato che garantiva un rifugio dalle frequenti esondazioni del fiume Oglio.
L’edificio ha dovuto adattarsi ad impianto urbanistico che non aveva previsto la sua espansione, e pertanto la chiesa di San Nicolò presenta l’anomalia dell’ingresso principale sul lato maggiore, quello che si affacciava sul corso.
I fedeli, entrando, si troveranno davanti l’altare della Vergine e non l’area absidale. Quest’ultima, a metà del Settecento, venne arricchita con le vetrate che ospitano le figure di San Nicolò Vescovo e Santa Caterina, della cupola, della cantoria e dello splendido organo della scuola del Montesanti.
La presenza di confraternite religiose nel paese ha permesso l’acquisizione di alcune importanti opere da luoghi di culto destituiti. È il caso della Madonna in gloria trai i Santi Domenico e Pio V di Camillo Procaccino, opera presente nell’abside.
Tra le opere pittoriche della chiesa il fiore all’occhiello è senz’altro l’ “Ecce-Homo” di Bernardino Campi, dipinto in loco nel 1575 e collocato nell’altare del patrocinato dalla famiglia Gonzaga.
Gli abitanti del paese dimostrano anche una grande affezione verso l’opera oramai attribuita con certezza ad Altobello Melone: l’Annunciazione o Madonna del Gatto. Il dipinto interpreta il tema dell’Annunciazione alla Vergine con un’ambientazione più intima, più domestica senza togliere intensità e solennità al momento rappresentato, grazie ad un sapiente uso di luci ed ombre.
Ulteriori elementi di pregio nella chiesa sono gli altari con splendidi intarsi marmorei di scuola bresciana settecentesca e le statue lignee, tra cui spicca la rappresentazione della Vergine attribuita allo scultore Bertesi.