La Chiesa di Santa Maria Maggiore è uno degli edifici religiosi più significativi di Labro, in provincia e diocesi di Rieti. Parte integrante della zona pastorale del Montepiano Reatino, viene menzionata per la prima volta nel 1398. La sua origine è particolarmente interessante: fu ricavata dalla trasformazione del palazzo d’armi della famiglia De’ Nobili.
Verso la fine del XV secolo, a seguito dell’assassinio di un sacerdote da parte di Giovanni de’ Novili, il castello di quest’ultimo fu demolito su ordine di papa Sisto IV. Al suo posto fu edificata una cappella dedicata alla Beata Vergine del Rosario. Il 11 febbraio 1508, la chiesa divenne una collegiata per volere del cardinale Giovanni Colonna, amministratore apostolico di Rieti.
Nel XVII secolo l’edificio fu oggetto di diversi interventi di riqualificazione, specialmente nel presbiterio. Negli anni ’70, la chiesa fu aggiornata in base alle norme post-conciliari e nel 2015 fu restaurata e consolidata.
La facciata della chiesa, realizzata in pietra e con un coronamento orizzontale, presenta due ingressi: quello principale, sovrastato da un piccolo rosone, e un ingresso secondario sulla destra, che conduce alla navata laterale. Adiacente alla chiesa si trova un campanile a base quadrata, con due registri e aperture monofore, sormontato da un tetto a padiglione.
L’interno della chiesa è suddiviso da pilastri in due navate. La navata centrale, suddivisa in quattro campate e coperta da volte a crociera, presenta due cappelle sul lato sinistro. La navata laterale, situata sul lato destro e anch’essa voltata a crociera, è divisa in sei campate. Al termine dell’aula si trova il presbiterio, rialzato di alcuni gradini e chiuso da una parete piatta.