Il duomo di Maniago rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura tardo-gotica del Friuli. Le notizie circa la sua costruzione risalgono al 1488. La torre campanaria è di poco posteriore alla chiesa, anche se è stata modificata più volte nei secoli ed ha assunto la forma attuale e definita nel corso del Settecento. Un primo orologio fu installato nel 1745, a cura di Giacomo e Osvaldo Antonio Cappellari da Pesariis, già a quel tempo famosa sede di orologiai.
Un ultimo restauro è stato effettuato dopo il terremoto del Friuli del 1976; ha interessato l’ottagono superiore del campanile, il cornicione e la cella campanaria, con la sostituzione nel 1982 delle campane. L’originale ingresso all’area del Duomo è costituito da due portali settecenteschi, opera di Giacomo Conte. La semplice facciata a capanna è impreziosita dal rosone centrale altamente decorativo e dal portale a sesto acuto.
Il rosone è contornato da una spessa cornice dentata, si compone di 18 archetti trilobati con al centro un sole raggiante; il medesimo decoro si trova nel portale, elegantemente ornato da due colonnine tortili che convengono verso l’alto dove troneggia il padre benedicente. L’interno è costituito da un’unica navata coperta a capriate lignee. Vi sono tre cappelle absidiali e quattro laterali.
Nella cappella absidale destra, dedicata a san Giovanni Battista, è presente la pala con Cristo in gloria con i santi Giovanni Battista, Giovanni Evangelista, Giuseppe, Pietro e Giacomo, lavoro di Pomponio Amalteo del 1558. Lo sfondo dell’opera contiene raffigurazioni della Maniago contemporanea, come il castello sulla cima del monte ed il Duomo stesso. Nella predella tre scene tratte dalla Vita del Battista.