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Località: Via IV Novembre - 14036 - Moncalvo - Asti

Santuario Diocesano Santa Teresa di Calcutta

Santuario Diocesano Santa Teresa di Calcutta

Il Santuario, già Chiesa di Santa Maria delle Grazie, è stato costruito sull’area ove sorgeva una precedente chiesa, sede della Confraternita di San Michele.
L’odierno edificio, realizzato a cavallo tra il 1756 ed il 1758 su committenza della confraternita di San Michele Arcangelo, risulta essere l’unica chiesa opera del conte Francesco Ottavio Magnocavalli completata secondo il progetto originale di quest’ultimo e riflette evidenti influenze neopalladiane a superamento dello stile tardo barocco.
La facciata è caratterizzata dal laterizio a vista, però la presenza di buche pontaie e dei capitelli a rustico fanno pensare ad un primitivo progetto di stuccatura, di intonacatura e di tinteggiatura. Di grande eleganza – pure nella sua semplicità – il prospetto è quasi rettilineo, lievemente aggettante nella parte centrale e bipartito in due ordini sovrapposti, separati da una trabeazione. Piatte paraste su di un alto basamento ritmano la superficie per tutta l’altezza, mentre sei colonne, addossate al muro (tre per parte), movimentano con il loro chiaroscuro la facciata. La trabeazione del secondo ordine termina con un timpano triangolare, limitato alla zona centrale.
Il Santuario presenta un’unica navata divisa in due campate da una campatella intermedia e vede al proprio interno la presenza di quattro cappelle poste in concomitanza dei quattro altari laterali equamente suddivise sui due lati dell’edificio. Le volte a vela sono realizzate su di una base ellittica mentre il catino absidale risulta ripartito in tre spicchi.
Nell’area absidale, in zona centrale è conservata l’icona tardo medievale proveniente dalla distrutta chiesa Parrocchiale di Santa Maria di Piazza. Si tratta di un affresco della Madonna con Bambino inserito in una tela rettangolare raffigurante “San Michele e il drago” ed attribuita a Vitalino Grassi. San Michele seduto su una nuvola pesta con un piede il drago e lo tiene in catene, mentre un angioletto lo fronteggia con una spada. Con la mano sinistra San Michele regge il
piccolo dipinto su tufo, mentre sei angioletti volano in alto e due di essi sembra che aiutino il Santo a sorreggere il quadro. L’affresco fu probabilmente portato nell’antica chiesa di Santa Maria delle Grazie tra il 1536 e il 1575 e proveniva dalla chiesa di Santa Maria di Piazza.
Nell’abside e nel presbiterio troviamo quattro tele di Giuseppe Costanzi “Visitazione”, “Annunciazione”, “ Natività di Maria” ed “ Assunzione” e l’olio su tela “Santa Francesca Romana”, opera di Guglielmo Caccia.
Di particolare interesse la tela “L’Angelo custode” realizzata nel 1760 da Vittorio Amedeo Grassi su committenza di Pietro Antonio Caroelli e Pietro Antonio Bertarelli.
Suggestivo l’altare dedicato a Santa Teresa che presenta un dipinto del pittore Luca Mancini. La chiesa è dotata di un bellissimo piccolo organo, costruito nel 1821 e dovuto agli organari bergamaschi Sgrassi, gli stessi ai quali si doveva l’organo di San Francesco poi trasformato dai Mascioni nel Novecento, come abbiamo visto in un altro capitolo. La tastiera ha 50 tasti in legno di bosso, la pedaliera è a leggio, di una ottava effettiva; 18 i registri. La sonorità, chiara e brillante, è specialmente adatta al repertorio italiano del Settecento.

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