Le origini del Duomo di Montalbano Elicona risalgono al IX-X secolo. La sua costruzione si presenta ad unica navata ed è strettamente legata alle vicende del Castello di Montalbano Elicona. La prima documentazione scritta sulla Chiesa di San Nicola risale al primo decennio del XIV secolo, tratta da Rationes Decimarum di quel periodo.
Edificio ricostruito e ingrandito nel 1646 affiancando alla navata centrale le due navate laterali, le operazioni di ricostruzione determinano la modifica dell’orientamento. Il ribaltamento dell’asse ha consentito la realizzazione di uno scenografico prospetto posto alla sommità di una bella scalinata che ne amplifica l’imponenza. Il campanile, realizzato tra il 1665-1673, ne ammorbidisce la severità delle forme con la sua merlatura.
L’impianto basilicale è a croce latina con ampia navata centrale con tetto a capriate, le pareti arricchite da fregi, rosoni e stucchi. Lungo le navate laterali a cinque arcate ciascuna, sono disposti cinque altari minori a sinistra, quattro altari e un ingresso laterale a destra. Lo spazio interno è articolato in tre navate per mezzo di robusti pilastri sui quali si aprono grandi archi a tutto sesto. La navata centrale è arricchita da medaglioni in stucco raffiguranti personaggi biblici. Il tetto è costituito da travature lignee intagliate e dipinte.
Importantissimo è il culto che molte città in Sicilia tributano alla Vergine Maria che trova fondamento sul rapporto epistolare tra l’Ambasceria del Senato Messinese e Maria Madre di Gesù Cristo, Madre di Dio, Madre della Chiesa secondo il dogma Theotókos formulato dal Concilio di Efeso riaffermando alcuni principi del Concilio di Nicea. Legame rafforzato dall’opera evangelizzatrice degli Apostoli, San Paolo in prima persona. In tutte le accezioni la Vergine Maria è Patrona delle principali città dell’isola, Patrona Principale del Regno delle Due Sicilie ed attuale Patrona della Sicilia, a lei sono dedicate la maggior parte delle Cattedrali e i principali edifici di culto. Il culto di San Nicola, introdotto dai Basiliani di rito greco in epoca greco-bizantina è comune in molti centri del comprensorio.