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Informazioni

Località: Via Ringhiera Umbra, 6 - Montefalco - Perugia
Telefono: 0742 379598
Sito: http://www.museodimontefalco.it/

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Complesso Museale di San Francesco

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Complesso Museale di San Francesco

Complesso Museale di San Francesco

Il Complesso museale di San Francesco a Montefalco rappresenta un’importante testimonianza della pittura rinascimentale dei secoli XV-XVI ed è composto dalla Chiesa di San Francesco, la Pinacoteca civica, la sezione Archeologica, le cantine dei frati e gli spazi espositivi per mostre temporanee.

Il primo insediamento dei frati francescani nel territorio di Montefalco risale alla prima metà del XIII secolo con la costruzione della Chiesa di Santa Maria della Selvetta, a Camiano, nei pressi del borgo. Negli anni i frati cercarono di avvicinarsi alle mura cittadine, con la costruzione di una nuova chiesa dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, nella zona del belvedere dell’attuale via Ringhiera Umbra. Solo nel 1335 ottennero un appezzamento di terreno all’interno della cerchia muraria, nel rione di Collemora e costruirono l’attuale chiesa dedicata al Santo fondatore dell’Ordine.

La comunità francescana rimase nel complesso fino al 1861, quando con la proclamazione del Regno d’Italia vennero confiscati i beni di proprietà del convento, i frati allontanati dalle attività liturgiche e dagli alloggi. Il convento venne adibito ad ospedale civile, mentre la chiesa già nel XIX secolo subì interventi di restauro e manutenzione, con lo scopo di conservarne l’ingente patrimonio artistico ed accolse i beni confiscati alle comunità religiose, confluito in un primo momento nella ex chiesa di San Filippo Neri.

Pinacoteca
Il percorso espositivo del Complesso museale inizia con la Pinacoteca, dove sono conservate principalmente le opere mobili entrate a far parte del patrimonio comunale, in seguito alla soppressione delle corporazioni religiose del territorio. Lo spazio è organizzato in quattro sale, dove sono esposte in ordine cronologico opere datate tra il XVII e il XV secolo.

Chiesa di San Francesco
Venne costruita tra il 1335 e il 1338 in forme molto semplici che si inquadrano nel panorama dell’architettura francescana, confrontabili con la chiesa di San Francesco di Trevi e quella di Cortona. L’edificio presenta un’unica navata coperta a capriate di legno sostituite alla fine dell’Ottocento con quelle attualmente visibili; l’abside pentagonale di fondo, con volta a costoloni poggiati su peducci figurati è affiancato da due cappelle a pianta rettangolare e ancora a destra da un ambiente sempre di pianta rettangolare, adibito probabilmente a sacrestia. Sotto l’abside la cripta e un altro vano coincidente per dimensioni e forma con quello sovrastante, sono da ritenere coevi alla costruzione della chiesa, la pianta originaria tuttavia venne modificata ed ampliata nelle epoche successive. Sul finire del XIV secolo sulla parete destra si cominciarono ad aprire alcune cappelle che in poco tempo arrivarono ad allinearsi con la facciata; agli inizi del ‘500 sul lato sinistro della controfacciata, venne costruita l’edicola affrescata dal “Perugino”, mentre tra il 1580 e il 1585 si portò a compimento la “Cappella Bontadosi”, sul lato sinistro della navata. La decorazione pittorica conservata, eseguita ad affresco, documenta prevalentemente i secc. XV e XVI, e porta la firma di grandi artisti, quali Benozzo Gozzoli e Perugino tra i più importanti.

Sezione Archeologica
La sezione archeologica è allestita nella cripta, posta sotto l’Abside della Chiesa di San Francesco. I materiali conservati, databili dal I secolo a.C. al XVI secolo d.C provengono dal territorio di Montefalco ed attestano l’occupazione dell’area già in epoca romana.

Cantine dei frati
Dagli scavi sono emersi tre ambienti che conservano le antiche vasche in muratura per la raccolta e la pigiatura delle uve e per contenere i mosti. La costruzione delle cantine è databile tra il 1400 e il 1600, mentre i materiali esposti (torchi, attrezzi e utensili per la produzione e la conservazione del vino) sono databili in un periodo compreso tra il XVIII e il XIX secolo.

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