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Località: SP201 - Montone - Perugia

Chiesetta della Madonna dei Confini

Chiesetta della Madonna dei Confini

La Chiesetta della Madonna dei Confini si trova vicino al borgo di Montone, in Umbria. E’ ubicata alla fine della strada che da località San Lorenzo s’inerpica alla frazione di Corlo sul colle Scontrini, al confine del territorio di Montone. Il nome deriva dal fatto che l’edificio fu costruito esattamente ai confini dei territori di competenza religiosa (tra la diocesi di Città di Castello e la diocesi di Gubbio) e civile (tra Montone e Pietralunga).

Il piccolo santuario è costituito da un edificio a pietra a vista, tipico della architettura rurale umbra, con annessa la vecchia residenza del cappellano accessibile da una scala laterale esterna. La facciata a capanna dell’edificio sacro ha alla base un avancorpo costituito da un semplice protiro a portico a protezione del portone d’ingresso e di due piccole finestre ai suoi lati. La facciata della chiesa si completa con una sobria e grande finestra inferriata, incorniciata da pietra locale. Sopra quest’ultima c’è un minuscolo lucernario di mattoni di terracotta. L’edificio ha un piccolo campanile a vela posto sul tetto con un’antica campana di bronzo. L’interno è costituito da un’unica navata. Sopra la porta d’ingresso c’è un sobrio soppalco ligneo per il coro. Sulla parete opposta c’è l’altare posto tra due porte laterali di accesso ai locali retrostanti entrambe sormontate un ovale colorato ed ornato. Di particolare pregio è lo storico affresco, raffigurante la Madonnuccia, posto sulla parete dell’altare. L’affresco settecentesco raffigura un’esile figura della Beatissima Vergine dei Confini, con in braccio il Bambino che stringe nella mano sinistra una colomba o una tortora. Sopra il capo della Vergine due angeli sostengono una ghirlanda di fiori. Il quadro si completa con altri cinque puti, due sul lato destro e tre sul lato opposto.

Dagli atti di un processo risulterebbe che, attorno all’anno 1765, una pastorella, tale Margherita, figlia di Belico, dopo aver perso delle pecore, le abbia ritrovate all’interno di una minuscola cappella, una Maestà definita negli atti Madonnuccia. Il prestigio del piccolo santuario continuò ininterrottamente fino ad oggi coinvolgendo non solo la piccola comunità di San Lorenzo, ma anche l’intero circondario in modo particolare durante la festa che si celebra annualmente la terza domenica di settembre. Alla fine del Novecento la chiesa fu gravemente danneggiata, prima dal terremoto del 1997, poi, com’è documentato (2011) dalla mostra fotografica consultabile nella sacrestia della stessa, da una grave e funesta azione di vandalismo avvenuta nel 1999. Dopo quest’ultimo grave avvenimento ci fu una straordinaria reazione popolare. Alcuni abitanti della contrada, e dei comuni della zona (Montone, Umbertide, Pietralunga), si sono subito organizzati, e autofinanziati, per cancellare la grave ingiuria perpetrata all’edificio sacro e alle sue suppellettili. Così, grazie alla loro generosità, questo storico santuario di campagna è ritornato alla fruibilità religiosa e alla sua semplice bellezza architettonica.

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