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Località: Piazza Minerva, 6 - Ortigia - Siracusa

Cattedrale della Natività  di Maria Santissima

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La cattedrale della Natività di Maria Santissima sorge sulla parte elevata dell’isola di Ortigia, in Sicilia, incorporando quello che fu il principale tempio sacro in stile dorico della polis di Syrakousai, dedicato ad Atena (Minerva) e convertito in chiesa con l’avvento del cristianesimo. Considerata la chiesa più importante della città di Siracusa, è entrata a far parte dei beni protetti dall’UNESCO in quanto patrimonio dell’umanità. Il suo stile è all’esterno principalmente barocco e rococò, mentre al suo interno alterna parti risalenti all’epoca siceliota, poiché appartenenti al tempio greco e parti risalenti all’epoca medievale, costruite dai Normanni verso il seicento e così lasciate fino ai giorni attuali. La sua struttura interna è composta in diverse navate e cappelle, le quali hanno uno stile classico e decorato, tipico del barocco anch’esso.

Di grande significato religioso, custodisce statue, reliquie e spoglie di santi, martiri e nobili siracusani. I suoi arredi hanno visto il susseguirsi di artisti provenienti da più parti d’Italia e dall’estero. Da sempre simbolo della religiosità siracusana, la cattedrale attraversò le varie fasi storiche e culturali della città.

Il sito dove sorge il Duomo o Cattedrale di Siracusa lo si può definire unico nel suo genere, in quanto è stato ininterrottamente il fulcro della sacralità principale della città di Siracusa. Il tempio di Atena (o di Minerva), situato nel punto più alto dell’isola di Ortigia, è senza dubbio uno dei templi, se non l’unico, che può dirsi vissuto e adoperato dall’epoca classica fino all’epoca attuale; la gente che vi cammina quotidianamente, il pavimento lucido che lo circonda, la luce che vi filtra dalle finestre, le decine di colonne ancora intatte, lo rendono un caso unico nel suo genere. Sicuramente il tempio siracusano che meglio si è conservato nei secoli. Il tempio venne costruito con la roccia bianca calcarea siracusana e di sopra un sottile strato di stucco. Il sistema di fondazioni è definito tutt’oggi grandioso in quanto contava all’origine dei possenti muraglioni su cui gravava la cella e lo stilobade. Ancor oggi tali fondazioni risultano essere parte del sostegno del Duomo. La trabeazione mostrava triglifi e metope. Attualmente all’esterno, restano visibili, sul fianco sinistro del duomo, alcune colonne con lo stilobate sul quale esse poggiavano, mentre all’interno dell’attuale Duomo sono altresì ben visibili 9 colonne del lato destro del periptero e le due antistanti la cella.

I bizantini murarono lo spazio tra le colonne doriche (situazione visibile ancor oggi), mentre nei muri più interni della antica cella furono aperti 8 archi per lato, in modo da realizzare un edificio a tre navate ciascuna conclusa da un’abside sul fondo. Le navate laterali vennero munite di soffitto a botte, mentre la navata centrale ebbe un soffitto di legna e di tegole. Con la conquista araba, nell’878 la chiesa fu saccheggiata di tutti i suoi preziosi e trasformata in moschea. Il re normanno Ruggero I, nel 1093, lo restituì alla Siracusa cristiana e al culto della madre di Dio ripristinando l’arcivescovado affidato al vescovo Ruggero. In epoca normanna i muri della navata centrale furono innalzati e vi si aprirono delle finestre, mentre l’abside fu decorata con mosaici. Il pavimento policromo risale al XV secolo e nel 1518 la navata centrale fu coperta con il soffitto ligneo tuttora conservato. Nel XVI secolo venne inoltre innalzato il campanile. La facciata rappresenta una lavorazione molto complessa in quanto ricca di decorazioni e per questo essa è considerata l’espressione barocca più alta che vi sia nell’intera Siracusa. Lateralmente la facciata presenta nella parte inferiore sinistra il suo originario aspetto di tempio di epoca siceliota in quanto sono visibili le possenti colonne di ordine dorico. Vi si notano le strette finestre aperte in epoca medievale e il terrazzo è delimitato da ornamenti architettonici posti in linea dritta e aventi tutti eguale misura e figura arrotondata.

All’interno del Duomo le sembianze del tempio greco sono altamente visibili e riconoscibili, infatti il Duomo di Siracusa a differenza di molte altre eleganti chiese e cattedrali non mostra lisce colonne o fregi articolati, la sua navata è stata ottenuta aprendo dei varchi nelle spesse mura dell’antica cella del tempio siceliota, dunque li risultato che oggi vediamo è frutto di una struttura che sta lì da millenni ed è questo il motivo della sua austerità e del suo singolare aspetto.

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