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Località: Via Basilica - Otranto - Lecce

Cattedrale di Santa Maria Annunziata

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Edificata sui resti di un villaggio messapico, di una domus romana e di un tempio paleocristiano, fu fondata nel 1068 dal vescovo normanno Guglielmo. È una sintesi di diversi stili architettonici comprendendo elementi bizantini, paleocristiani e romanici. La facciata medievale a doppio spiovente è stata oggetto di numerosi rimaneggiamenti susseguitisi nei secoli. Degno di nota è il rosone a 16 raggi con fini trafori gotici di forma circolare convergenti al centro, secondo i canoni dell’arte gotico-araba.

L’interno possiede una pianta a tre navate absidate, scandite da dodici archi sorretti da quattordici colonne di granito con capitelli differenti. Il soffitto è a lacunari lignei con dorature su fondo nero e bianco. Nel presbiterio è collocato l’altare maggiore con il settecentesco paliotto in argento che riporta la raffigurazione dell’Annunciazione. Gli affreschi parietali rimanenti evidenziano tracce bizantine, come l’immagine della Madonna col Bambino nella navata destra. Nella navata sinistra è presente il battistero barocco commissionato dall’arcivescovo Michele Orsi intorno alla metà del XVIII secolo. Nella stessa navata si notano il monumento sepolcrale di Francesco Maria de Aste, deceduto nel 1719, e il mausoleo del metropolita Gaetano Cosso, morto nel 1655.

Mosaico pavimentale
Di grande impatto scenico è l’ampia decorazione musiva pavimentale che si sviluppa lungo le navate, il presbiterio e l’abside. Esso rappresenta uno dei più importanti cicli musivi del medioevo italiano. Fu eseguito tra il 1163 e il 1165 da un gruppo di artisti capeggiati da Pantaleone, un monaco basiliano del monastero di San Nicola di Casole. Il programma iconografico del mosaico si sviluppa attraverso scene dall’Antico Testamento, dai cicli cavallereschi, dai bestiari medievale e dal romanzo di Alessandro. Le immagini, disposte lungo lo sviluppo dell’Albero della vita, ripercorrono l’esperienza umana dal peccato originale alla salvezza. Tra le immagini vi è anche che appartiene a un celebre tema dell’iconografia sacra medievale, quella dell’ascensione di Alessandro Magno su un velivolo trainato in cielo da due grifoni, allegoria della superbia che ebbe molta fortuna nell’occidente cristiano.

Cripta
La cripta, che si snoda nell’area sottostante dell’abside, del presbiterio e di parte dell’aula, risale all’XI secolo ed è una miniatura della celebre Cisterna di Teodosio o della Moschea di Cordova. Possiede tre absidi semicircolari e si caratterizza per le 48 campate intervallate da oltre settanta tra colonne, semicolonne e pilastri. La particolarità è nella diversità degli elementi di sostegno, provenienti da edifici antichi e altomedievali, dal vario repertorio figurativo. Di grande pregio gli affreschi superstiti che abbracciano un arco cronologico dal Medioevo al Cinquecento.

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