Palazzo Ducale o Palazzo Grande, è l’edificio storico di Sabbioneta, in Lombardia. Composto su due piani, con portico e torretta centrale, si affaccia su piazza Ducale.
Al secondo piano, nella seconda stanza vi è l’albero genealogico della famiglia Gonzaga in cui ogni membro è affiancato dalla propria moglie e dal proprio marito. In questo palazzo morì il duca Vespasiano Gonzaga.
Palazzo Ducale (1558-1588) fu la sede politica ed amministrativa dello Stato di Sabbioneta. Al suo interno conserva la “Cavalcata” una teoria di statue equestri lignee policrome (1587) che ritraggono Vespasiano e i suoi antenati in armatura da parata. Le pareti delle sale, oggi spoglie, erano anticamente rivestite da arazzi fiamminghi, boiseries e da rivestimenti in cuoio. Rimangono pregevoli soffitti lignei intagliati e in parte dorati. Notevole è la Sala degli Antenati col fregio composto da bassorilievi in stucco con i ritratti degli ascendenti del duca di Sabbioneta e la Sala degli Imperatori riallestita nel 2015 con copie dei dodici Cesari dipinti da Bernardino Campi (1585).
Fu il primo significativo edificio fatto realizzare da Vespasiano Gonzaga (1531-1591) (figlio di Rodomonte e di Isabella Colonna, educato a Fondi dalla famosa zia Giulia Gonzaga) nella sua città ideale, capitale dell’omonimo staterello: fu la dimora della famiglia regnante e il fulcro dell’organizzazione politica, amministrativa e cortigiana del ducato. Il piano terreno è preceduto da un bel porticato rivestito di marmo. Il piano nobile è valorizzato dalle cosiddette sale d’oro, con la volta di legno dorato e dipinto: al centro del soffitto della saletta dei dardi si nota lo stemma del duca circondato dal collare del Toson d’Oro, conferitogli dal re Filippo II di Spagna; l’originale fu rinvenuto nel suo sarcofago nella vicina chiesa della Beata Vergine Incoronata.
Sono interessanti: la sala del duca d’Alba, con un maestoso camino in marmo rosa; la sala delle aquile con le statue equestri lignee (un tempo erano dieci) raffiguranti Vespasiano, il padre Luigi Gonzaga “Rodomonte”, il bisavolo Gianfrancesco e Ludovico; la Galleria degli antenati, decorata a grottesche, in cui sono allineate molte effigi dei Gonzaga fino allo stesso duca, la seconda moglie Anna d’Aragona e l’unico figlio maschio, morto precocemente Luigi Gonzaga (1566-1580); la sala degli elefanti; la sala dei leoni, con il blasone ducale retto dai due felini araldici: la sala delle città e dell’angelo, con soffitto in cedro; la sala degli ottagoni e dei grappoli, che ospitavano la ricca biblioteca di Vespasiano. Autori degli affreschi furono, tra gli altri, Bernardino Campi e Alberto Cavalli.
Alla morte del duca (26 febbraio 1591) il palazzo, il restante patrimonio immobiliare e lo staterello furono ereditati dalla figlia Isabella Gonzaga (1565-1637), sposa di Luigi Carafa della Stadera.