La Chiesa del Sacro Cuore e San Michele Arcangelo a Sant’Angelo Le Fratte, originariamente dedicata a Santa Maria ad Nives e successivamente a Santa Maria Maggiore, rappresenta un esempio affascinante di architettura sacra con influenze romane e barocche. La sua costruzione risale all’episcopato di Costantino Testi (1628-1637), ma ha subito numerosi interventi a causa dei devastanti terremoti che hanno colpito la regione. In particolare, dopo il terremoto del 1694, fu riedificata dal vescovo Girolamo Prignani, mentre il vescovo Francesco Saverio Fontana (1714-1736) la adornò magnificamente, dotandola di uno splendido trono episcopale e di un altare maggiore di grande pregio, conferendo alla chiesa la solennità propria di una cattedrale.
Purtroppo, un altro terremoto nel 1857 distrusse nuovamente l’edificio, che fu ricostruito grazie agli sforzi del curato Don Francesco Caggiano e con il sostegno del governo borbonico, del vescovo e della popolazione locale. La chiesa fu nuovamente riconsacrata come il fulcro della comunità.
L’interno della chiesa è suddiviso in tre navate, illuminate dalle grandi finestre laterali, con una cupola che si innesta direttamente sul tamburo, creando un effetto di spazialità monumentale. Le navate laterali terminano con le cappelle dedicate al Sacro Cuore e a San Michele Arcangelo, mentre il tetto, a capriate, contribuisce a dare all’edificio la maestosità di una chiesa antica. La facciata principale è accessibile tramite una scalinata in pietra bianca, ornata da due leoncini accovacciati provenienti dalla distrutta chiesa di Santo Stefano.
Il campanile, posizionato sul lato destro della facciata, è composto da tre piani cubici degradanti, sormontati da una torre campanaria con tre campane, la più grande delle quali porta l’iscrizione “Salvatore Nobilione fecit 1914”. Un orologio “Canonico” è incastonato sulla guglia piramidale, utilizzando una campanella della chiesa dell’Annunziata come sonagliera.
All’interno, la chiesa è arricchita da numerose opere d’arte di rilevante valore artistico. Tra queste, spicca la grande tela della “Madonna del Rosario e Misteri” di Giovanni De Gregorio, detto il Pietrafesa, e la “Lapidazione di Santo Stefano” di Angelo Michele Ricciardi. Vi sono anche bellissime sculture di San Michele Arcangelo, Santa Lucia e Santo Stefano. Sotto il presbiterio, riposano alcuni dei vescovi che hanno scelto Sant’Angelo Le Fratte come loro residenza nel XVII e XVIII secolo, tra cui Costantino Testi, Domenico Tafuri, Girolamo Prignani, Francesco Saverio Fontana e Marco Leone, tutti ricordati per il loro impegno nella vita religiosa e culturale del borgo.